GOOD NEWS – Con #Abbifede, dall’idea del missionario evangelico Salvatore Marco Raffone, centottantamila mascherine realizzate e distribuite in tutta Italia e all’estero.
Centottantamila mascherine realizzate e distribuite in tutta Italia e all’estero. Una settantina di volontari, fra addetti al taglio e al cucito, tra coloro che sono in prima linea per la consegna e l’evangelizzazione e chi, invece, è dietro le quinte a organizzare. È dal cuore di Napoli, nel quartiere Miano, che parte, in piena emergenza Covid-19, il progetto #ABBIFEDE. L’idea è di Salvatore Marco Raffone, missionario evangelico, insieme con sua moglie Raffaella e la sua famiglia, da tre anni. “Il progetto – spiega Salvatore – è nato quando il mondo intero era sopraffatto da un nemico invisibile, che sembrava aver messo ko ogni iniziativa evangelistica, chiuso ogni chiesa. Poi una mattina, mentre pregavo, ho chiesto al Signore di rivelarmi un Suo piano e darci l’opportunità di continuare a far conoscere l’Evangelo. Così, davanti ai miei occhi ho visto una mascherina, sì proprio quella mascherina che oggi tutti indossiamo. Aveva un logo impresso, ma la scritta non mi era ancora chiara. E mentre ragionavo, Dio mi fece capire che, se non lo avessi fatto io, lo avrebbe affidato a qualcun altro. Il progetto c’era, ma non avevo fondi, essendo missionario con la mia famiglia. Noi viviamo per fede, senza ricevere stipendio o offerte sicure ogni mese, ma anche in questo abbiamo imparato a fidarci di Dio. Così, ne ho parlato con mia moglie ed ecco che è nato il logo #ABBIFEDE, da un verso della Bibbia, «Non temere, soltanto abbi fede», che il Signore aveva messo nel cuore di Raffaella.
È iniziato così, durante la pandemia, il viaggio di amore e solidarietà targato #ABBIFEDE. Un viaggio partito dalla Campania per raggiungere il Nord e il Sud del Belpaese, varcandone i confini per arrivare in Spagna, Perù, alle Isole Mauritius e in diversi Paesi dell’Africa. “Ho condiviso l’idea con la mia chiesa, la Revival Church Napoli, e alcuni amici – continua Salvatore – che mi hanno subito appoggiato. Bisognava comprare, però, tutto l’occorrente, cosa non semplice perché i negozi erano chiusi e mancavano i soldi. Ma ho visto la mano di Dio anche in questo: molte persone ci hanno regalato il materiale, altre hanno realizzato le mascherine in modo gratuito, altre ancora ci hanno sostenuto con fondi. Nel giro di pochissimo tempo si è creata una rete cristiana, e non solo, pronta a scendere in campo”.
Dai cittadini alle istituzioni: #ABBIFEDE non mette limiti alle proprie mete, così ogni momento e ogni luogo diventano quelli ideali per annunciare la Parola di Dio. “Tutti i giorni – prosegue Salvatore – raggiungiamo ospedali, comandi di forze dell’ordine, strutture per anziani, centri per tossicodipendenti, carceri e tanti rioni popolari. Ogni centesimo ricevuto è speso per questo progetto e doniamo tutto ciò che viene prodotto”. E nel giro di poco tempo, il progetto è approdato anche sui social per ridurre le distanze, soprattutto durante i giorni della quarantena. “Siamo presenti su Facebook, con la pagina #ABBIFEDE, attraverso la quale numerose persone ci contattano ogni giorno. Abbiamo un team di collaboratori sempre pronti ad ascoltare chi ci scrive. Proprio da qui è nata l’idea del banco alimentare: abbiamo raccolto cibo per donarlo alle famiglie in difficoltà. Le mascherine, comunque, sono in continua distribuzione e rappresentano il mezzo per far conoscere Dio. Nel mio cuore oggi arde sempre di più il desiderio di poter parlare anche ad una sola persona, per compiere la volontà di Colui che ci ha scelti: perché, attraverso anche una sola persona, nazioni possono essere salvate”.
Donatella Alonzi
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