Giudizio immediato per Claudio Vitale e Jacomo Nicchetto, i carabinieri che dopo aver rapinato il supermercato Etè ammazzarono Pasquale Prisco

Pasquale-Prisco

Ottaviano – Carabinieri in servizio, rapinatori in borghese. Assassini se capita. La storia dei due carabinieri Claudio Vitale e Jacomo Nicchetto, che assalirono armi in pugno il supermercato Etè di Ottaviano di proprietà della famiglia Prisco e quando inseguiti dai dipendenti e familiari non esitarono a far fuoco ammazzando sulla Statale 268 Pasquale Prisco (nella foto) tra i titolari dei supermercati assaliti, finirà dinanzi alla Corte di Assise di Napoli il prossimo 11 novembre. Rapina e omicidio i capi d’accusa per i due carabinieri, ognuno con un ruolo chiaro in tutta la drammatica e bruttissima vicenda che ha lasciato sul selciato un ottimo figlio e un giovanissimo padre di famiglia colpevole solo di aver difeso la sua azienda dai rapinatori (carabinieri) che scapparono con l’incasso (1400 euro) dopo la rapina. Il Pubblico Ministero  della Procura di Nola, Carla Bianco, ha  chiesto e ottenuto il giudizio immediato. I due carabinieri non hanno mai negato di aver sparato, ma “solo per difendersi dall’attacco dei fratelli Prisco”(assieme a Pasquale che ha perso la vita, c’era anche Donato rimasto ferito in modo grave), dopo aver fatto una rapina, però. E la Procura pensa non sia sia trattata dell’unica messo a segno dalla coppia di carabinieri-rapinatori.

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