Giudici di pace e avvocati: tablet, gioielli e vini pregiati per aggiustare le sentenze
Gioielli, tablet, vini pregiati, soldi e viaggi. Regali costosi e dicono anche “favori sessuali”: le unità di misura del vasto giro di corruzione del quale sono entrati a far parte alcuni giudici di pace di Nola, Marigliano e Sant’Anastasia. Cinque in tutto, e ieri sono stati raggiunti da un avviso di garanzia che ha colpito anche una ventina di avvocati, quasi tutti dell’hinterland vesuviano. I magistrati (evidentemente decisamente diversi da quelli finii nell’occhio del ciclone per truffe e frodi alle assicurazioni, con l’aggravante dell’organizzazione criminale) ha messo gli occhi sulla holding criminale in cui gravitavano avvocati, periti assicurativi e anche i giudici di pace. Pace all’anima loro.
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