Fuochi d’artificio esplosi vicino alla casa del sostituto commissario di polizia di Ponticelli Vittorio Porcini, arrestato con l’accusa di favoreggiamento
“La notizia dell’arresto di Vittorio Porcini, sostituto commissario di Ponticelli, ha scosso e non poco il quartiere, suscitando reazioni forti, soprattutto negli ambienti camorristici. Nei rioni in odore di camorra – scrive Luciana Esposito, giornalista anticamorra e direttore di Napolitan.it, voce non solo a Napoli Est della lotta ai clan – dove Porcini gode da tempo immemore della fama del poliziotto integerrimo, rispettato e temuto da tutti, la notizia è stata festeggiata con fragorosi spettacoli pirotecnici che si sono protratti fino a notte fonda. Centinaia i messaggi di solidarietà e vicinanza rivolti sui social all’ispettore da parte di chi non ha dubbi sulla sua estraneità ai fatti contestati. Decine e decine di persone, da diversi giorni, stanno riproponendo aneddoti e ricordi utili a rimarcare l’integrità morale e la credibilità che il poliziotto ha ben consolidato negli anni, a suon di operazioni di rilievo. Il sostituto commissario di Ponticelli è accusato di rivelazione di segreto in favore di Salvatore Abbate detto Totore ‘a cachera, personaggio noto negli ambienti in odore di malavita del quartiere, in cambio di presunti favori e benefici. Ad altri due poliziotti, Domenico Boenzi e Sabatino Domenico, il primo in servizio al commissariato di Ponticelli, il secondo alla Squadra Mobile di Napoli, è stata comminata una sospensione semestrale dell’esercizio della funzione pubblica, rei di aver violato il segreto istruttorio rivelando al sostituto commissario Porcini di essere intercettato. Malgrado quella “soffiata”, Porcini non ha cambiato di una virgola la sua condotta: un atteggiamento che non stupisce chi conosce bene l’ispettore”. In questi giorni fuochi d’artificio sono stati esplosi sotto casa del sostituto commissario di Ponticelli Vittorio Porcini. A qualche giorno di distanza dall’inquietante episodio si indaga a tutto campo per risalire agli autori, ma anche per stabilire chi fosse il destinatario e il motivo dell’improvvisato festeggiamento. Nel caso si trattasse del funzionario di polizia, l’ipotesi maggiormente tenuta in considerazione è che la malavita abbia gioito dei suoi guai giudiziari.
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