“FANNULLONI” AL COMUNE DI PORTICI: DOPO LE PROMESSE DI LICENZIAMENTO DEL PREMIER RENZI, IL CASO TORNA IN RAI.

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Torna a far discutere la possibile prescrizione per i 35 dipendentifannulloni” del comune di Portici. Alla luce delle dichiarazioni del premier Matteo Renzi che ha annunciato il licenziamento in 48 ore dei lavoratori assenteisti facenti parte della Pubblica Amministrazione in caso di flagranza di reato, le telecamere de “l’Arena”, programma di Rai1 condotto da Massimo Gilletti, sono tornate sullo “scandalo” già affrontato dalla trasmissione nel 2009: “Pensavamo che le cose fossero finite in un certo modo. – ha detto polemico il conduttore – Non è accaduto assolutamente nulla. Tutto è andato in prescrizione”.

Intervistati dai giornalisti, alcuni dei dipendenti coinvolti nell’inchiesta del 2007 hanno detto la loro sulla vicenda: “Si tratta di persone, se andiamo a vedere gli atti – ha commentato una dipendente del Comune – che si sono assentate per un attimo, magari per prendersi un caffè, per poi tornare. Per carità, non è una cosa regolare, ma non a livello di quello che hanno fatto capire alla cittadinanza e all’Italia intera. In questo caso hanno pagato solo i dipendenti, ed hanno pagato un prezzo troppo alto, mentre i dirigenti in questa vicenda non sono mai stati colpiti”. “Si è trattato di un complotto contro i semplici lavoratori del comune di Portici. – ha spiegato un altro dipendente – La cosa che mi fa più male è che adesso la corte dei conti vuole da me una cifra di all’incirca 11 mila euro per aver sporcato l’immagine della pubblica Amministrazione. Ma alla mia immagine sporcata chi ci pensa?!”.

Ospite in studio l’avvocato Maurizio Capozzo, legale rappresentante dei 35 indagati (inizialmente 54), che ha evidenziato alcune delle falle delle indagini, risalenti al 2007, che hanno portato, soltanto due anni dopo, a misure cautelari volte ad interrompere la reiterazione della condotta: “Naturalmente in quell’anno e mezzo dall’inizio dell’indagine agli arresti – ha detto l’avvocato Capozzo – della reiterazione della condotta nessuno se ne è importato. In ogni caso, due settimane dopo, tutti erano fuori dai domiciliari. Dopodichè non c’è stato neppure il tempo di contestare l’assenza di televisori per vedere le indagini riprese da telecamere; tanto che la prima udienza per l’ammissione delle prove la terremo soltanto il prossimo 9 Febbraio”.

L’attuale sindaco di Portici, Nicola Marrone, ex giudice presso il Tribunale di Torre Annunziata, anch’egli presente in trasmissione, ha poi ripercorso le varie tappe della vicenda (antecedente al suo mandato di sindaco, e “scoppiata” proprio grazie alle segnalazioni dell’ex primo cittadino Enzo Cuomo, attuale Senatore della Repubblica), proponendo una soluzione generale alla lentezza dell’azione della magistratura e alla prescrizione stessa: “All’epoca – ha detto il primo cittadino – furono adottati dei provvedimenti di sospensione del procedimento disciplinare in attesa della definizione di quello penale. Adesso noi stiamo aspettando la conclusione del procedimento penale che dovrebbe concludersi con la prescrizione. Anche se ricordo che la prescrizione è rinunciabile da parte di chiunque e conosco casi di indagati che hanno magari intenzione di non accettarla perché si sentono estranei alla vicenda. Condivido il senso di rabbia dei cittadini, ma io a questo punto devo attendere l’esito del procedimento penale per riaprire quello disciplinare, in caso di prescrizione. Come si è detto prima, queste persone non sono state arrestate in flagranza di reato, ma a seguito di procedimenti cautelari dopo 2 anni di indagine. Quindi non è potuto scattare il procedimento per direttissima, ed il processo si è incanalato in un sistema che ha delle grosse difficoltà. Ci vorrebbe una politica di depenalizzazione anziché ingolfare i Tribunali di pratiche che potrebbero essere risolte con sanzioni amministrative”.

Dario Striano

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