Ercolano aderisce al World Food Programme, l’agenzia dell’Onu contro la fame nel mondo Il sindaco Buonajuto: “Una battaglia culturale che portiamo avanti insieme alle scuole”
Ercolano – La città degli Scavi aderisce al World Food Programme, l’agenzia dell’Onu che dl 1963 si occupa di cooperazione e di combattere la fame nel mondo, e lo fa coinvolgendo le scuole del territorio. Per suggellare il patto nella mattinata di lunedì 2 ottobre, Ciro Buonajuto, primo cittadino di Ercolano e vicepresidente nazionale dell’Anci, e il prof. Vincenzo Sanasi d’Arpe, presidente di WFP Italia, hanno incontrato nell’auditorium del Mav – Museo Archeologico Virtuale, una rappresentanza degli alunni dell’I.S. Tilgher di Ercolano, del Liceo Classico De Bottis e del Liceo Scientifico Nobel di Torre del Greco.
“Ercolano aderisce al World Food Programme e coinvolge le scuole, perché il nostro obiettivo non è soltanto combattere la fame nel mondo, ma combattere tutte le disparità qui ad Ercolano, nel Meridione e nel Mondo e per farlo c’è bisogno di coinvolgere i più giovani. La battaglia non è soltanto economica, non riguarda solo il cibo per i paesi più poveri, ma è soprattutto culturale e le battaglie culturali le vincono le scuole” – afferma il sindaco Ciro Buonajuto.

Durante la mattinata sono stati illustrati i principali progetti che vedono impegnata l’agenzia dell’Onu e gli studenti hanno avuto l’opportunità di rivolgere una serie di domande al presidente Sanasi d’Arpe sulle attività messe in ogni angolo del mondo per combattere la povertà alimentare.
Il World Food Programme (WFP). Il programma alimentare mondiale è l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistenza alimentare e la più grande organizzazione umanitaria del mondo. L’agenzia assiste una media di 100 milioni di persone in 78 paesi del mondo.

Nel 2020 gli è stato assegnato il Premio Nobel per la Pace “per i suoi sforzi nel combattere la fame, per i suoi contributi nel migliorare le condizioni della pace in aree di conflitto e per la sua azione nel prevenire l’uso della fame come arma per promuovere guerre e conflitti”.
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