Emergenza Coronavirus, Matteo Renzi: “Non possiamo chiuderci in casa per due anni, dobbiamo prevedere anche il dopo”
”Chi fa politica ha anche il compito di prevedere il dopo”. Lo ha detto il leader di Italia Viva Matteo Renzi in diretta su Facebook parlando dell’emergenza coronavirus. ”Questo tema deve essere inserito all’ordine del giorno. Perché sennò non si mangia. Non si può morire di Covid ma neanche di fame. Non possiamo chiuderci in casa per due anni, non si reggerebbe neanche economicamente” ha sottolineato. Renzi è tornato anche sulle reazioni alla sua proposta di riaprire le scuole. ”Pericoloso? Lo capisco, sono genitore di tre figli. Ma i problemi che avremo ad aprire le scuole a maggio li avremo anche a settembre perché il Covid non scompare” ha affermato il leader di Italia Viva. Per l’ex premier ”lo screening di massa è una priorità così da gestire i dati in modo innovativo. Da quello che ci hanno detto i virologi, ed esperti, sappiamo che molte persone probabilmente hanno contratto il virus senza sintomi. Qualcuno dice che ci sta che il 10% della popolazione, e qualcuno dice il 20%, se lo sia preso senza accorgersene. Se è così vuol dire che in Italia ci sono 6 milioni di persone, 12 milioni se il 20%, che già hanno contratto il virus. Queste persone presumibilmente hanno sviluppato degli anticorpi e hanno una prospettiva di affrontare la questione in modo diverso. Quindi c’è la necessità di capire quanti sono realmente i contagiati e quindi di fare uno screening di massa”.
”Serve un metodo di affrontare l’emergenza coronavirus diverso. Iniziamo a pensare al domani – ha sottolineato Renzi – E’ una follia pensare di stare un anno con il reddito di cittadinanza”. ”Bisogna dare i soldi per cose che servono, così da poter ripartire. Diamoli ad esempio ai comuni per fare i lavori di manutenzione come le strade”. Come politici ”se non indichiamo la strada della ripartenza commettiamo lo stesso errore fatto nell’emergenza”. Per riuscire a ripartire ”abbiamo bisogno di una visione, di un progetto Italia”.
Renzi propone di anticipare liquidità con garanzie dello Stato per non far morire le attività nei settori dei servizi, del turismo e della manifattura. ”Servono proposte concrete – ha avvertito – se non si lavora non si porta a casa dei soldi. Il punto fondamentale è che noi dobbiamo avere un meccanismo immediato. Noi proponiamo che si prenda la dichiarazione dei redditi dello scorso anno e sulla base di questo la banca dia una percentuale di questo fatturato in automatico, con garanzie dello Stato. Questo permette di avere quella liquidità necessaria a non chiudere”.
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