DOPO GLI STUPRI – Al Parco Verde una delle famiglie delle vittime è stata minacciata. La mamma della bimba: “Voglio incontrare Giorgia Meloni”
“Stiamo subendo minacce dal quartiere, hanno anche derubato mio figlio, quello che ha denunciato gli orrori, non mi sento al sicuro: ho bisogno di parlare con la presidente Meloni, voglio parlare con lei. Domani venga nella scuola frequentata da mia figlia e da mia nipote”. E’ questo, in sintesi, lo sfogo che la mamma della 12enne vittima di abusi sessuali nel Parco Verde di Caivano ha affidato all’avvocato Angelo Pisani che ha incontrato in queste ore. Al fratello della 12enne vittima delle violenze è stato rubato lo scooter e anche questo episodio viene interpretato dalla famiglia come una minaccia.
“Ci auguriamo che si prenda in seria considerazione l’introduzione di un ‘codice azzurro’ che tuteli i minori come il ‘codice rosso’ per le donne vittime di stalking e violenze”. Ad avanzare la proposta è l’avvocato Angelo Pisani, legale della famiglia della 12enne vittima di stupro nel Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli. Secondo quanto si è appreso gli approcci con le vittime poi sfociati nelle violenze sarebbero avvenuti anche lungo il corso Umberto di Caivano e le violenze, oltre che nel Parco Verde, anche in un’altra zona degradata della città che tutti chiamano Bronx.
Le indagini, identificate quasi tutte le bestie del branco, ora si muovono passando al setccio i cellulari. L’ufficio giudiziario aversano avrebbe fissato, per la consegna delle perizie sui cellulari, il termine temporale di trenta giorni, vista l’urgenza, al posto dei canonici due mesi. Il compito assegnato agli esperti è quello di analizzare le memorie dei cellulari, ricostruire tutte le conversazioni nelle varie chat, esaminare i tabulati delle telefonate ricevute e inviate non solo tra gli indagati ma anche con le vittime e verso soggetti esterni al branco. Dati che incroceranno carnefici e vittime e le loro celle di posizione dei cellulari.
Un lavoro certosino anche in riferimento al fatto che una delle piste potrebbe essere quella della divulgazione di video pedopornografici a soggetti terzi a questa brutta vicenda. Sia la Magistratura ordinaria che quella per i Minori sono all’opera giorno e notte per far venir fupori il prima possibile la verità e quindi garantire giustiz
I commenti sono chiusi, ma trackbacks e i pingback sono aperti.