Don Agostino Cozzolino, il sacerdote di Ercolano proclamato «Venerabile»

Ercolano – “Con immensa gioia desidero annunciare alla comunità diocesana che Papa Francesco, nella persona del Prefetto Card. Marcello Semeraro, ha dichiarato venerabile il Servo di Dio don Agostino Cozzolino, sacerdote del nostro clero diocesano, agli onori degli Altari. Un uomo di Dio e del popolo santo che ha speso tutta la sua vita per sovvenire alle necessità degli ultimi, dei più poveri nella periferia di Napoli. Don Agostino è un esempio per ogni sacerdote per la sua dedizione a Cristo e alla Chiesa fino a consumarsi per essa”. Lo scrive con un messaggio alla diocesi di Napoli, l’arcivescovo della chiesa partenopea, cardinale Mimmo Battaglia.

“Il Venerabile Servo di Dio Agostino Cozzolino nacque a Resina, oggi Ercolano (Italia), il 16 ottobre 1928 in una famiglia povera e religiosa”. E’ quanto si legge dal sito web della diocesi di Napoli che riporta la decisione di papa Francesco di proclamare venerabile il parroco napoletano.

“Entrato nel Seminario di Napoli, fu ordinato Sacerdote il 27 luglio 1952. Inviato da subito come vicario parrocchiale della parrocchia rurale del SS.mo Rosario di Poggioreale, si dedicò all’attività formativa e alla catechesi dei giovani e degli adulti. Nel 1956, venne nominato parroco della parrocchia Regina Paradisi ai Guantai Nuovi. Nel 1957, fu nominato Vicerettore del Seminario Maggiore di Napoli. Qui rimase circa tre anni, segnando con l’esempio e la parola la formazione di molti giovani seminaristi. Il 30 settembre del 1960, venne trasferito nella Basilica Santuario di Santa Maria della Neve, nel quartiere Ponticelli di Napoli, dove rimase come parroco fino alla morte”, si legge sempre dal sito della diocesi.

“Si sforzò di creare una comunità pastorale viva, capace di annunciare il Vangelo. Riuscì a incrementare la devozione per la Madonna della Neve, come anche diffuse il Movimento “Fraterno aiuto cristiano” (FAC), nato nell’esperienza di una parrocchia padovana alla fine degli anni Quaranta. L’amore concreto per i poveri e per i bisogni materiali e spirituali di tutti fu una delle caratteristiche del suo impegno pastorale in mezzo al suo popolo. Divenne una presenza importante nel quartiere che, dalla fine degli anni Sessanta del secolo scorso, si trasformò in un popoloso centro periferico con un contesto sociale eterogeneo e problematico, di degrado e povertà. Lavorò instancabilmente per il bene delle persone che gli erano state affidate”.

E’ morto a Napoli nel 1988.

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