Il senatore M5S Puglia: “Ennesima dimostrazione che i candidati vengono scelti per la capacità a imbarcare preferenze e non per qualità politiche o morali”.  “Un nuovo tsunami giudiziario sta per abbattersi sul neonato Consiglio regionale della Campania. Come se non bastassero i nomi nell’elenco degli “impresentabili” stilato dalla Commissione parlamentare Antimafia e il caso del governatore condannato Enzo De Luca – sulla cui sospensione per effetto della Legge Severino il Movimento 5 Stelle continuerà a tenere alta l’attenzione – apprendiamo che il pool Antimafia della Procura di Napoli sta compiendo accertamenti su alcuni candidati alle regionali della Campania. Stando a quanto riporta l’edizione odierna di Repubblica Napoli, sarebbero almeno quattro i nomi sui quali si è concentrata l’attenzione dei magistrati della Dda di Napoli. Si tratta di esponenti degli schieramenti di centrodestra e centrosinistra, due dei quali sarebbero stati eletti e presto potrebbero sedere tra i banchi dell’assise campana”. “Le inchieste in questione annoverano reati per associazione mafiosa con potenti cartelli criminali e per voto di scambio politico-criminale. Possibile che i dirigenti locali di partiti come Pd e FI siano talmente ciechi da essere del tutto all’oscuro della provenienza e delle frequentazioni dei loro candidati? Dobbiamo ancora credere alla favoletta delle liste compilate all’insaputa dei candidati governatori Stefano Caldoro e Enzo De Luca? La nostra ipotesi è che ci sia la regia, per nulla occulta, della Malafede e che siano stati imbarcati in lista portatori di preferenze a prescindere dal loro credo politico, dal coinvolgimento in indagini o processi o dalle amicizie con questo o quel camorrista. Nel suo discorso di ringraziamento all’elettorato, De Luca ha giurato che eliminerà l’etichetta della criminalità alla nostra terra. Cominci con il cacciare a calci i criminali che affollano le liste che lo hanno portato alla vittoria”.