DALLO STADIO MARADONA A GRAGNANO LA TRAFILA È BREVE: Domenico Sepe scolpisce la Pasta di Gragnano
Domenico Sepe, lo scultore della materia e l’eterno, in occasione della Festa della Pasta installerà due sculture a grandezza naturale nel centro storico della nostra città. Lo dichiara Nello D’Auria, Sindaco di Gragnano. Le opere catturano in un frame artistico la storia di un popolo e della sua arte bianca e fanno trapelare un racconto fatto di uomini, di luoghi e di lavoro. Una in particolare avrà il volto di un pastaio la cui identità sarà svelata nei giorni della Festa della Pasta che si svolgerà il 9, 10 e 11 settembre. Le sculture saranno realizzate in bronzo, lo stesso materiale delle trafile attraverso le quali passa la pasta che ci rende famosi nel mondo e sarà il monumento icona di Gragnano.
L’idea di vestire di Pasta la città, mi ha sempre accompagnato – continua Nello D’Auria – ed è diventato un mio obiettivo fisso. Quando abbiamo pensato ad una scultura, il nome del Maestro Sepe è stato il primo a rimbalzarci alla mente. Le sue opere struggenti, sono capaci di trattenere vita e calore nel freddo del metallo che utilizza e così lo abbiamo contattato. È stato amore a prima vista. Sepe si è innamorato di Gragnano sin da subito e Gragnano, che lo amava prima di conoscerlo di persona, ha ricambiato un sentimento che ci legherà per sempre a lui.
La sinergia tra Comune di Gragnano, Consorzio della Pasta e Regione Campania ci ha permesso di realizzare un evento che finalmente non sarà fine a se stesso ma vestirà questa città di Pasta e di arte con opere che resteranno anche dopo i giorni della kermesse. Da oggi, arrivando a Gragnano tutto parlerà di pasta. E così procede la nostra visione di marketing territoriale fortemente ancorata alla cultura, all’arte e alla tradizione.
Il Maestro Domenico Sepe precisa che “Una delle opere rispecchia la tradizionale immagine di due uomini che lavorano con dedizione e cura la pasta. L’importanza storica della produzione di pasta a Gragnano è stata tale da influenzare la progettazione degli spazi urbani nel corso dei secoli, infatti l’opera verrà collocata in relazione a questo studio immaginandola in un percorso storico in posizione piana senza basamento per valorizzare non solo l’immagine iconografica ma anche la possibilità ai cittadini di avvicinarsi alla scultura semplicemente per scattare una foto. La produzione di pasta si radicò presto nel territorio, tanto che già nel XVI secolo nacque la prima corporazione dei “Vermicellai”. Lo sviluppo continuò fino al XVIII secolo, quando raggiunse l’apice portando la città a essere addirittura ridisegnata, con il piano urbanistico del 1843, per favorire il flusso delle correnti d’aria che determinavano il successo del processo di essiccazione. Proprio da questo processo nasce l’ispirazione che ha determinato la scelta dell’immagine. La scultura sarà unica e irripetibile, in dimensioni naturali alta 175 cm circa”.
Le due installazioni renderanno eterna la pasta, la storia, la città.
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