Dai Social alla piastra: la storia di Puokemed e del sogno di FateLardo
È di Egidio il volto che si cela dietro all’ormai conosciutissimo “puokemed”. Un ragazzo di trent’anni, che da anni sui social ha guadagnato l’amore e l’odio dei suoi seguaci, facendo venire l’acquolina in bocca a tutt’Italia, pubblicando e recensendo i locali più buoni di Napoli e dintorni.
La sua storia inizia dal basso. “Puokemed è stata forse l’espressione social di un modo di essere. Ho sempre raccontato agli amici di questi posti incredibili dove facevano ancora la pizza nel ruoto o dove un uomo mite coi baffetti arrostiva salsicce e farciva panini da quaranta anni avanti a una brace, in un chioschetto costruito su un marciapiedi” – ride.
Ha sentito la necessità di fotografare e immortalare quelle storie, per una necessità di esprimersi e raccontarsi, attraverso il cibo, a tante più persone. Nel 2013, assieme alla sua amica Maria, ha scritto il suo primo articolo, tornando da “quell’uomo coi baffetti”, e raccontandone la storia.
Attualmente è definito un maestro della comunicazione, ma non tutti sanno che in realtà all’inizio non fu così semplice.
“Ho tenuto il mio primo “articolo” nascosto per un mese perché non avevo il coraggio di lanciarlo. Poi l’ho fatto e il giorno dopo ho creato la pagina che conoscete. La cosa che trovo divertente è che oggi, per i risultati di Puokemed, di Puok Burger e Fatelardo, sono considerato un “maestro” della comunicazione, ma io quella sera ci misi 40 minuti ad aprire la mia prima pagina Facebook.”
Il nome “Puok”, è anche poi l’omonimo del suo locale “Puok Burger Store” e nasce tempo fa, da un suo amico di nome Elio. “Prima di Puokemed, quando il sabato uscivamo a mangiare insieme, mi prendeva in giro che mangiavo troppo e amichevolmente mi dava del “porco di merda” in napoletano. Ma Elio ha la R moscia. Nella mia fantasia Puork e Merd è diventato Puok e Med. La R era volgare.”
Conoscendo i suoi gusti culinari, era impensabile non dargli fiducia per l’apertura del suo locale. “Puok Burger è stata un’enorme sfida, direi vinta. Avrei potuto perdere tutto, sbagliare tutto. Invece no. Quella sensibilità e quel buongusto nel fare le cose, l’ho messa tutta nel mio primo locale.”
Non sono mancate le critiche, che lo hanno spronato a migliorarsi giorno per giorno. La comunicazione con le persone è sempre stata fondamentale. “Essere forti foodblogger non vuol dire saper fare anche locali di ristorazione. Io penso di esserci riuscito, e di averlo soprattutto migliorato giorno dopo giorno. Oggi Puok Burger é un grande format, in continua crescita, una piccola azienda di 20 persone per un piccolo takeaway, e soprattutto un grande brand che mi ha permesso di esprimermi ancora di più e di dimostrare il mio valore.”
Insieme ai suoi amici e colleghi, ha creato “Fate Lardo”, un vero e proprio brand di documentari culinari, sulla storia del cibo napoletano e non solo. C’è il FateLardo Original, che comprende video più seri, come quello di Unesco e “l’Arte del pizzaiuolo napoletano”, al quale hanno collaborato professionisti come Gino Sorbillo, Alessandro Condurro e Antonio Starita. Il FateLardo Interiors si occupa di video-progetti interni al brand (ItalyFoodPorn, JovaPizzeFantastiche ecc), e il FateLardo Production, invece si occupa di videocollaborazioni con terzi.
“Fatelardo è il brand di immagine della mia factory di comunicazione. Ricollegandomi a prima, quando fondai Puokemed non sapevo neanche aprire una pagina Facebook, poi ho sviluppato un know how, e l’ho messo a servizio di terzi. Successivamente, ho deciso di venderlo, così che Puokemed non l’avrei mai venduto in campagne pubblicitarie. Guadagnando in questo modo pulito e trasparente, ho sempre avuto la possibilità di mangiare dove e quando volevo, pagando sempre e avendo la libertà di parlare o meno di una cosa solo in base al mio gradimento o meno.”
Inizialmente, quindi, FateLardo era solo un Ufficio Social per terzi. Ora è diventata una produzione audiovisiva importante, con progetti interni propri e in collaborazione ad altri progetti di business, come Italy Food Porn, o progetti di talent come Ingordo e Mallardo.
Tutto questo successo era chiaramente inaspettato, ma nel momento in cui si è aperto al pubblico, lo desiderava. “Forse è un desiderio tanto umano quello di voler lasciare una traccia, essere magari ricordati e fermati per strada. Ma la cosa che più mi rende felice, è essere fermato per la stima che gli altri hanno verso di me. Lo vedo negli occhi di chi mi ferma. È meraviglioso.”
Per il futuro, l’obiettivo è strutturarsi, dimostrare il loro valore e accrescere la rete di progetti. Il desiderio è di portare ad un livello alto i brand di comunicazione e svilupparne nuovi. “A breve termine ci occuperemo dello sviluppo ulteriore del brand Italy Food Porn, stiamo co-creando un nuovo progetto di business tra il food e il funny, e stiamo per fondare e sostenere un nuovo talent interno che si occuperà di alta ristorazione.”
Ho un solo motto di vita: “cambiate il punto di vista!”
Ilaria Guardasole
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