Crolla muro bottega negli scavi di Pompei. Si sgretola anche intonaco in casa Fontana Piccola
Lo scorso 24 novembre crolli di stucchi in Domus e squarci nelle mura delle Terme. Oggi è toccato al muro di una bottega in via Stabiana. Venuto giù anche una parte di intonaco della Casa della Fontana piccola. Non si arresta, dunque, la conta dei danni negli Scavi di Pompei. Il sindacato accusa: scarsa manutenzione. Mentre la Soprintendenza ai beni archeologici di Napoli e Pompei rassicura che i lavori di ripristino partiranno con urgenza, a metà mese. E’ da metà dicembre, infatti che nell’ambito del Grande Progetto Pompei, e a seguito della conclusione della gara relativa – già bandita e in assegnazione – inizieranno i lavori per la messa in sicurezza di tutte le murature della Regio VII del sito archeologico. I lavori partiranno in via di urgenza con il ripristino della parte superiore proprio del muro della bottega (Regio VII insula I, civico 29) adiacente a via Stabiana. Nelle settimane successive, informa la Soprintendenza, inizieranno i lavori di messa in sicurezza delle Regiones VI e VIII, le cui gare sono in via di conclusione. I progetti di restauro messi in campo e di imminente attuazione consentiranno, così, di superare il fenomeno del degrado delle murature, spesso realizzate, come in questo caso, con pietrame minuto e malta molto povera. Non solo. A seguito della decisioni prese con il decreto “Valore cultura”, il ministero fa sapere che nominerà nei prossimi giorni la squadra guidata da un direttore generale del Grande Progetto Pompei, per realizzare tutti gli interventi di messa in sicurezza, restauro e valorizzazione necessari per il rilancio del sito archeologico. Ma intanto il sindacato accusa. Per il rappresentante della Cisl degli Scavi, Antonio Pepe, gli ulteriori crolli avvenuti oggi negli Scavi di Pompei sono, infatti, ”un segnale che la Sovrintendenza si deve dare da fare, perché la manutenzione ordinaria è stata trascurata da troppi anni e i crolli ne sono la conseguenza”. ”Non è nemmeno giustificabile il fatto che negli scavi di Pompei al momento siano disponibili solo tre operai – sottolinea Pepe – perché la Sovrintendenza dispone di altro personale restauratore e operaio in altri siti che può spostare a Pompei, riorganizzando i servizi, per fare fronte all’emergenza, come sollecitato da tempo”.
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