CORONAVIRUS E EMERGENZA LAVORO – Whirlpool, lo stabilimento di Napoli sospende la riapertura, aperto un tavolo su sicurezza e tutela della salute oggi pomeriggio
Non riaprirà la fabbrica Whirlpool di Napoli. E’ quanto fanno sapere gli operai del sito produttivo di via Argine, ai quali i vertici aziendali hanno comunicato che anche domani la fabbrica resterà chiusa. L’azienda ha convocato, su richiesta delle Rsu, un tavolo per discutere dei temi della sicurezza sul lavoro, legata alla preoccupazione del coraggio da coronavirus. La fabbrica è chiusa dalla seconda metà di marzo, per l’emergenza dell’epidemia, e domani avrebbe dovuto riprendere le attività. Gli operai hanno chiesto, nel corso di un incontro di oggi, che vengano accolte alcune richieste per poter avere una maggiore tutela per la salute sia degli addetti ai lavori sia per le loro famiglie. Le Rsu Fiom, Fim e Uilm hanno inviato una lettera al prefetto di Napoli per chiedergli di non concedere il nulla osta per la riapertura della fabbrica “al fine di poter prima realizzare una intesa sulle condizioni di sicurezza”.
Si dicono “sorpresi favorevolmente” della decisione della multinazionale americana di voler riaprire il sito di Napoli, ma “per salvaguardare la salute delle lavoratrici e dei lavoratori e per non vanificare gli sforzi fin qui messi in atto, riteniamo che sia necessario approntare misure di sicurezza più stringenti di quelle comunicate dall’azienda alle Rsu”. Gli ambienti della fabbrica sono stati tutti sanificati nei giorni immediatamente successivi alla chiusura del sito per l’emergenza, ma per gli operai è opportuno procedere a una nuova disinfezione dei locali prima di riprendere il lavoro. Le Rsu chiedono la chiusura della mensa e delle docce, gli spogliatoi riservati a chi effettivamente ne ha bisogno, maggiori pulizie quotidiane, possibilità per ogni operaio di poter pulire gli strumenti di lavoro in comune, la misurazione della temperatura a tutti.
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