Convalidato il fermo al figlio del boss Luigi ‘o Califfo, Pietro Vollaro.

 

imageConvalidato  il fermo di Pietro Vollaro, il figlio del boss del  più noto Luigi o’ Califfo, in carcere in regime di 416/bis , arrestato domenica al termine di un’operazione congiunta messa in piedi da polizia e carabinieri. Il 52enne , già sottoposto alla libertà vigilata con obbligo di firma, è ritenuto responsabile di tentata estorsione con l’aggravante delle finalità mafiose.

L’indagine, condotta  congiuntamente da Carabinieri e Polizia di Stato -su filoni investigativi convergenti- e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia partenopea, ha permesso di di documentare tentativi di estorsione riconducibili a Pietro Vollaro.

Le forze dell’ordine sono riuscite a documentare diversi tentativi di estorsione compiuti tra maggio e luglio 2015, messe in atto da Vollaro, considerato elemento di spicco del cartello criminale con base ed interessi a Portici, ai danni di quattro cantieri edili della città. Per non destare sospetti, il reggente del ”clan accattone“, definito così dagli inquirenti proprio per la sua propensione al business illecito del racket che non risparmierebbe neppure i venditori ambulanti, si sarebbe mosso in bicicletta per spostarsi più volte presso i cantieri, presentandosi come «emissario degli amici di Portici», intimando di «mettersi a posto» e chiedendo un regalo.

Dario Striano

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