Consorzio mozzarella, troppi pregiudizi: “Eccellenza dop ma norme sbagliate e controlli mostruosi”
La mozzarella di Bufala Campana è “una delle prime cinque eccellenze dop” eppure “è vittima di pregiudizi e attacchi ingiustificati”. Il consorzio dei produttori – 115 caseifici, 1.500 allevamenti e 15 mila occupati – chiede giustizia e maggiore attenzione per il lavoro di chi prepara uno dei più formaggi più prelibati e richiesti. L’appello parte da Bra (Cuneo), ritrovo mondiale del settore lattiero-caserario a ‘Cheese’, che ha ospitato l’incontro ‘Bufala e bufale’. “La diossina trovata nel latte di tre allevamenti di bufale ha trasformato il caso in uno scandalo mondiale”, attacca Ettore Bellelli, un produttore con 1000 capi, aderente al consorzio. “Ma noi siamo sottoposti ad un numero di controlli enorme, 200 all’anno, e la stragrande maggioranza di allevamenti e è sempre risultata a posto, sotto ogni aspetto. Giusto che si facciano le verifiche – aggiunge – anche di più se necessario, ma come mai non si sente mai parlare dei controlli per altri formaggi dop? Non vorrei che la Mozzarella di Bufala campana fosse scomoda”. Il direttore del consorzio, Antonio Lucisano, parla di “norme sbagliate e di controlli mostruosi, mentre da un anno e mezzo è ferma la proposta di modifica del disciplinare che consentirebbe finalmente di allinearlo ai tempi e di utilizzare tutto il latte per la dop, mentre oggi il 25% resta va destinato alla produzione generica”. Il latte di bufala campana – è stato sottolineato – costa quasi 4 volte in più di quello vaccino e crea formaggi “con proprietà nutritive e garanzie per la salute, senza alcun tipo di addittivo”.
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