Con “Mala fede” torna il Capitano Mariani, in tutte le librerie il nuovo romanzo di Giovanni Taranto: complotti internazionali all’ombra di Pompei

Torna “’o Capitano”, a sirene spiegate, e spiazza tutti con un’indagine che mescola elementi del thriller, delle migliori spy-story, complotti internazionali, il giallo di qualità e la filosofia dei vesuviani.

Scena del crimine: Pompei. Dal 29 settembre è in tutte le librerie “Mala fede”, terzo romanzo del giornalista Giovanni Taranto dedicato alle imprese del Capitano Mariani.

Avagliano Editore cala quindi il tris, e conferma di puntare forte sull’ufficiale nato dalla penna del “nerista” di Torre Annunziata.

Quando la precedente indagine del detective dell’Arma – Requiem sull’ottava nota – aveva vinto il Premio nazionale Mysstery 2023 al Festival del giallo di Napoli, in tanti già parlavano della nascita di un nuovo genere del “poliziesco”: il noir vesuviano.

A qualcuno era sembrato precipitoso pensare a qualcosa di duraturo o che potesse confermare con successo l’originale linea narrativa che nel 2021 aveva esordito in “La fiamma spezzata”.

Invece la coppia “Taranto-Mariani” convince, eccome.

Tanto da scatenare perfino l’entusiasmo di uno dei “grandissimi” della letteratura gialla, Carlo Lucarelli, che non ha avuto mezzi termini nel mettere nero su bianco il suo entusiasmo: “Per fare un bel libro ci vuole una buona storia – scrive sulla quarta di copertina – e quella di Mala fede lo è, profonda, misteriosa e intrigante, di respiro internazionale. Ci vuole lo stile giusto, e questo, così teso, veloce, ricco e sorprendente, lo è di sicuro”.

Avvincente la trama di questo nuovo giallo, che esplora gli abissi del satanismo a Napoli e nel Vesuviano, affronta anche il tema del rapporto distorto tra mafie e religione e non rinuncia allo humor e al “vesuvian-style” che da sempre caratterizzano gli scritti di Taranto.

Il tutto si regge sulla solida figura centrale di quello che in tanti, in tutta Italia, ormai identificano semplicemente come “’o Capitano”, proprio come fanno i suoi uomini nei romanzi del giornalista oplontino.

Romano, mandato a comandare una Compagnia ai piedi del Vesuvio, il protagonista ha il duro compito di tenere sempre il lettore attaccato alla pagina. “Un grande personaggio” lo definisce ancora Lucarelli: “Non è il solito detective da romanzo giallo, è un vero e proprio “uomo che cerca”: inquieto, appassionato e tenace. Ironico e acuto. Soprattutto umano. E il bello è che non è da solo. Qui ce ne sono tanti come lui, un bellissimo gruppo di personaggi, non solo tra gli investigatori, a cui affezionarsi. Da attendere e seguire ancora, con impazienza, nella prossima storia”.

Ma prima del prossimo caso, bisogna che Mariani risolva quello di “Mala fede”: un gruppo di misteriosi individui colpisce al cuore uno dei centri più sacri della fede vesuviana. per sottrarre un oggetto-simbolo caro a milioni di fedeli, oltraggiarlo e distruggerlo in nome di una perversa devozione all’oscurità. Eventi inspiegabili e segnali inquietanti gettano sull’intera vicenda l’ombra del soprannaturale, fino al compimento del crimine nel modo più clamoroso e inspiegabile. Sarà la razionalità del capitano Mariani a dover arginare il panico e trovare il bandolo di una matassa che mescola misteriose sette e criminalità comune, agenti del Vaticano e incursioni della camorra.

Il romanzo propone anche un’attenta narrazione di eventi reali che hanno segnato il profondo percorso di fede e nuova conversione di Bartolo Longo, una delle figure più carismatiche del cattolicesimo vesuviano, il cui passato oscuro è ignoto ai più, e ha sfiorato abissi molto profondi.

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