Circumvesuviana: linea cancellata, protesta degli utenti c’è chi parla di razzismo tra viaggiatori di seria A e serie B
Ha suscitato polemiche e proteste la decisione dell’Eav, l’holding regionale dei trasporti che gestisce la Circumvesuviana, di affrontare il problema del sovraffollamento dei treni che di domenica effettuano i collegamenti con i centri della costiera sorrentina, ampliando l’offerta di corse, ma contemporaneamente, cancellando quasi del tutto un’altra linea, la Napoli-Pompei-Poggiomarino. Che, lungo il suo percorso, raggiunge centri importanti, uno per tutti Pompei Santuario, luogo di culto frequentato ogni domenica da migliaia di fedeli. E, penalizzando, migliaia di viaggiatori che di domenica o lavorano, o si recano a Napoli per una passeggiata con l’obiettivo di evitare di prendere l’auto o raggiungono le stazioni di interscambio, come Torre Annunziata, per recarsi al mare in costiera. In difficoltà anche tanti immigrati che risiedono nei comuni vesuviani e che si spostano con il treno di domenica. Disappunto per i tanti che si sono recati in stazione trovando le porte sbarrate e che non avevano letto gli annunci diffusi dall’azienda e malumore a parole forti sui social. Il fatto che l’esperimento, la ‘rivoluzione’ come l’ha chiamata il presidente dell’Eav, Umberto De Gregorio, sia stato previsto solo per la giornata di ieri non rassicura affatto. “Non c’è nulla di più definitivo del provvisorio e temiamo – spiegano alcuni pendolari – che l’obiettivo finale sia proprio quello della chiusura della linea ferroviaria”. Sui social, ad esempio, si parla di “una decisione irresponsabile. Togliere il diritto alle persone di andare a lavorare di domenica, di spostarsi per qualsiasi motivo mentre il servizio pubblico dovrebbe essere sempre garantito è da denuncia. Si è in presenza di un mancato corrispettivo a fronte del pagamento dell’abbonamento: non viene garantito il servizio ferroviario”. Qualcun altro evidenzia che “porsi il problema della Napoli-Sorrento è doveroso ma non è giusto che a pagarne le conseguenze siano viaggiatori di altre linee”. Insomma, si sostiene, “la rivoluzione è che si teorizzano viaggiatori di serie A e di serie B, una cosa mai vista finora”. Enzo Ciniglio, che rappresenta un comitato di pendolari, su Fb scrive che “sopprimere intere linee è un atto razzista e vergognoso”.
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