Mariolino Barometro, 59 anni, è stato assassinato ieri in Via fratelli Grimm a Ponticelli, quartiere residenziale della periferia Est di Napoli. Una pioggia di proiettili ha investito l’addome dello sfortunato vigile prima che il suo corpo, esanime, cadesse al suolo.

Lo hanno ucciso così quell’agente della polizia municipale che prestava servizio presso l’ufficio del giudice di pace di Napoli in via Foria e che, probabilmente, stava tornando a casa dalla famiglia: proprio come fosse un boss. Nonostante il pronto intervento ed i soccorsi immediati presso la Clinica Villa Betania, i medici, dopo aver tentato per molto tempo di rianimarlo, non sono riusciti a salvarlo.

Sul luogo del delitto sono giunte immediatamente le pattuglie della Polizia di Stato, ma restano incerti i moventi e le dinamiche che hanno portato all’assassinio del vigile ubano, su cui indagano gli inquirenti. Pare che Mariolino Barometro fosse il bersaglio voluto dei killer che lo hanno crivellato con colpi d’arma da fuoco da distanza ravvicinata. Troppo sangue perso: per lui non ci è stato niente da fare. Lascia moglie e figli e non potrà mai più veder giocare il suo “nipotino” “il campioncino italiano” del Pescara, in prestito dalla Juventus, Rolando Mandragora, di cui andava tanto fiero.

Continua la mattanza nella periferia orientale del capoluogo campano, definita dalla Dia, la nuova Scampia vesuviana: grande discount del narcotraffico alle falde del Vulcano conteso dai numerosi “eserciti” del malaffare dopo il vuoto di potere lasciato dai Sarno. Continua la mattanza a pochi giorni dall’omicidio del 54enne Giovanni Sarno, fratello del collaboratore di giustizia Carmine, ucciso mentre dormiva nella sua abitazione di Via De Meis.

Si spara e si muore di continuo a Ponticelli: quello di ieri rappresenta il quarto omicidio del 2016 nel quartiere periferico di Napoli. A morire questa volte, però, non è stato un affiliato ai clan o un boss: bensì un tutore dell’ordine pubblico.