Al Borgo del Casamale, Ombrediluce l’opera di Mary Pappalardo che mette assieme passato, presente e futuro delle tradizioni di Somma Vesuviana
Somma Vesuviana – Il Borgo del Casamale sempre più fermento di cultura e arte sotto il Vesuvio. Dopo tanta attesa finalmente l’inaugurazione dell’opera di Mary Pappalardo (che assieme a Teresa Capasso anima l’esperienza di ‘O vascio room gallery, proprio al Casamale) Ombrediluce. Venerdì 03 settembre 2021, ore 19.30. Un’ installazione artistica permanente su una parete di 50 mtq nel cuore antico della città, il Casamale. L’opera è stata promossa dai cittadini del borgo e dalle associazioni: Botteghe al centro, Vascio-room gallery, Jesce Sole, il Torchio-spazio per le arti, Arci, Festa delle Lucerne, il Borgo Onlus. Inoltre il progetto è stato approvato e supportato dal Comune di Somma Vesuviana e dall’ente Parco Nazionale del Vesuvio. Su una grande parete di Via Botteghe, sarà visibile un’opera d’arte tridimensionale, polimaterica e dalla fruizione multi sensoriale. La parete si accenderà per la prima volta il 3 settembre 2021 e a seguire tutti i giorni al calar del sole eleggendo la sua massima espressione artistica proprio di notte, il quel momento magico in cui le anime vagano alla ricerca dei luoghi a sé cari, in quel momento in cui si è più inclini al silenzio, al ricordo, al sogno.
Il termine OMBREDILUCE è un ossimoro che racchiude i contrasti, la memoria, la presenza e al tempo stesso l’assenza di chi ha segnato il territorio con il proprio modo di essere come nutrimento per la memoria di una comunità attraverso i riti, le attività e i momenti della vita collettiva. L’opera comincia con una figura che simboleggia il dono della luce; ad accendere una lucerna è una donna (portatrice di luce), seguono altre silouette che culminano in quella del rituale della “pertica”. L’opera, quindi, è abitata da ombre di personaggi evocativi del luogo, come se fossero in cammino, in processione, in dialogo tra loro e l’osservatore, fermi nella memoria e colti in pose identificative. Ciascuna di queste ombre diventa mito collettivo e sono generate grazie al chiarore di una luce.
L’opera, poetica e delicata nonostante le dimensioni (16 metri di base per circa 3 metri e 20 di altezza), ben si integra con il paesaggio circostante, è presente ma non invadente e fa della bellezza una categoria per la riqualificazione e la rinascita del Borgo medievale alle falde del Vesuvio. L’opera si completa con un’ esperienza video interattiva fruibile su smartphone con la tecnologia Phlay ideata e brevettata da Mario Amura, Direttore della fotografia, vincitore del premio Donatello. Gli utenti potranno creare una propria versione unica di un contenuto video navigando tra i meravigliosi scatti fotografici di Antonio Angri e con originali colonne sonore create da Vito Ranucci. Una vecchia parete consunta, diventa quindi un luogo del cambiamento, della cura, della pulizia ed in fine della Bellezza, per rendere chiaro, agli abitanti del posto e ai suoi visitatori, quanto è grande il patrimonio culturale di un microcosmo umano quale può essere un antico borgo murato come quello di Somma Vesuviana e di tutte le sue attitudini e i suoi talenti da scoprire e promuovere.
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