Addio Bianchina, muore a novant’anni la maestra del pane e la prima in Italia ad aver portato avanti un forno in “rosa”
San Sebastiano al Vesuvio – Una vita di fatiche e sofferenze dopo la morte del marito e dei figli, ma anche la soddisfazione di aver creato uno dei migliori forni della Campania e produrre uno dei pani più buoni, poi riconosciuto come il “pane cafone di San Sebastiano al Vesuvio”. E’ morta Bianchina, donna bella e forte di altri tempi che prima in Italia ha messo su la sua azienda tutta in rosa. Nel suo forno, rigorosamente a legna il pane viene ancora fatto col criscito.
A Bianchina va anche il merito di aver fatto prima degli altri la pizza a teglia coi prodotti dell’orto e poi quella che preferiva lei, lo scagnuozzo un pane semplice in voga causa la miseria durante la guerra. Hanno dato omaggio a Bianchina il presidente del Museo della Pace e del Mediterraneo Michele Capasso che ha montato un video ricordo e suo fratello Pino che a San Sebastiano ha fatto il sindaco come il suo papà Raffaele. “Da lassù qualcuno scandisce i tempi della nostra esistenza. A poche settimane dalla scomparsa di Ida Ottaiano, fondatrice del panificio Bobb si è spento un altro mito del pane di San Sebastiano. Ciao Bianchina, hai avuto il grande merito di trasformare l’immenso dolore che la vita ti ha riservato in una storia di resurrezione attraverso il pane. Suggerisco all’Amministrazione Comunale di intitolare due aule della ormai prossima Cittadella del Pane a Bianchina e Ida per rendere indelebili i loro nomi e rafforzare la nostra identità. A riguardo pubblico un bel video realizzato da mio fratello per il museo delle arti e tradizioni del Mediterraneo” il commento dell’ex sindaco di San Sebastiano Pino Capasso.
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