A Volla botta e risposta tra il sindaco Viscovo e il gruppo di scissionisti. Ivan Aprea: “L’inadeguatezza politica e amministrativa è colpa del Sindaco e al suo cerchio magico”
Volla – Da una parte la decisione di rimuovere un assessore, dall’altra l’exit strategy per sedare i malumori di una maggioranza che si è retta nell’ultimo consiglio comunale coi voti di Gennaro De Simone, transfugo da Forza Italia per appoggiare la maggioranza di Andrea Viscovo che motiva il defenestramento dell’assessora e vicesindaco Maria Coppeto alla mancanza del suo gruppo politico di un supporto alla sua inesperienza. Non si fanno attendere le repliche del “gruppo politico” in oggetto. “La crisi politica apertasi nel mese di dicembre dello scorso anno è divenuta tale per l’incapacità del sindaco di risolvere le questioni che il nostro gruppo aveva sollevato – dice Ivan Aprea che con Antonio Forte e Rosaria Borrelli fa parte del gruppo che fino a ieri sedeva in maggioranza e oggi dopo aver votato contro al permesso di costruire in deroga nei terreni vicino al Comune, giura una pace armata, strana -. Nessun cambiamento di rotta si è verificato rispetto alla totale mancanza di partecipazione richiesta circa le scelte importanti che dovevano essere fatte, per la città e per il suo futuro; anzi, rispetto alle questioni sollevate, il sindaco si è arroccato sulle sue posizioni continuando a comportarsi da “uomo solo al comando”. La scelta di non rinviare il provvedimento sul permesso di costruire in deroga per gli edifici di via Aldo Moro e la volontà di approvarlo, nonostante la contrarietà di una parte consistente della maggioranza, e l’irresponsabilità di aver approvato il provvedimento con il voto di una parte dell’opposizione, ha segnato un allargamento della frattura che già si era determinata. Nonostante questo, la nostra responsabilità nei confronti dei cittadini non ci ha consentito di passare nei banchi dell’opposizione; infatti, proprio nella giornata di ieri abbiamo dichiarato che avremmo continuato a sostenere l’amministrazione, votando però solo quegli atti importanti e necessari per il bene della città. La risposta del sindaco a questa nostra dichiarazione non si è fatta attendere, e ha ritirato le deleghe al vicesindaco Maria Coppeto. Il voler far apparire questo gesto derivante dall’inadeguatezza del vicesindaco e del gruppo consiliare che la sosteneva è un atto vile, che evidenzia la volontà del sindaco di mistificare la realtà dei fatti. Egli non ritira le deleghe alla Coppeto per i motivi dichiarati, ma lo fa in seguito alle nostre dichiarazioni. Questa è la verità. Tutto il resto è da ascrivere nel tentativo del sindaco di deresponsabilizzarsi rispetto al totale fallimento politico e amministrativo a soli otto mesi dal suo insediamento. L’amministrazione di Viscovo si è caratterizzata per una marcata disattenzione nei confronti dai reali problemi dei cittadini e per una particolare attenzione nel risolvere i problemi degli imprenditori e dei costruttori del territorio. Un’amministrazione a due velocità. Una per rispondere immediatamente ad alcune sollecitazioni di carattere puntuale, e un’altra, lenta nel dare risposte ai bisogni di carattere generale manifestati dai cittadini. Basti pensare ai due provvedimenti che hanno avuto un iter amministrativo agile e spedito. La variante al PRG e il permesso di costruire in deroga e confrontarli con i provvedimenti che l’amministrazione avrebbe dovuto assumere circa: la viabiltà, i parcheggi, il verde pubblico, l’edilizia sociale, la gestione delle strutture sportive. Questi ultimi, che potrebbero dare, anche se parzialmente, alcune risposte ai problemi dei cittadini sono lontanissimi dall’essere approvati. Ancora più grave è vedere totalmente assente dall’agenda del sindaco strategie di grande respiro per il futuro della città. Il sindaco tenendo per se la delega all’urbanistica ha fatto credere al paese che sul tanto atteso PUC avremmo avuto risposte immediate. Invece a otto mesi dal suo insediamento è stata solo approvata la delibera d’indirizzi. Appare chiaro che l’inadeguatezza politica e amministrativa non è da ascrivere al vicesindaco e al suo gruppo consiliare, ma esclusivamente al Sindaco e al suo cerchio magico. Per questi motivi riteniamo che questa esperienza amministrativa è definitivamente conclusa”.
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