A Brusciano, uccide a coltellate la sorella poi si barrica in casa. Vincenza Cimitile è stata uccisa con almeno sei fendenti dal fratello Sebastiano
Brusciano – Dramma familiare in via Rossellini: uccide la sorella a coltellate e si barrica in casa. La vittima, Vincenza Cimitile, 54 anni, è deceduta mentre tentava di fuggire giù per le scale, accasciandosi sul pianerottolo del piano sottostante. Fatali le ferite provocate dai fendenti, almeno 6, infertegli dal fratello Sebastiano, un anno più grande e seri problemi psichici per i quali era stato più volte ricoverato presso diverse strutture di igiene mentale. Sul posto gli agenti della polizia di Stato e il reparto rilievi. Non era la prima volta che la povera Cenzina, come la chiamavano tutti, si ritrovava da sola a dover affrontare la furia incontrollabile di quel fratello che amava e di cui continuava ad aver cura nonostante le difficoltà, nonostante le continue paranoie, le fobie e la follia che lo tormentavano. Sebastiano Cimitile, che gli amici appellavano con il soprannome di ’O Faro – si legge in un dettagliato articolo del quotidiano Il Roma – da quando poco più che ragazzino mentre faceva il muratore per aiutare la famiglia, era rimasto vittima di un incidente sul lavoro, che gli aveva causato la perdita della vista da un occhio, era sempre stato un bravo ragazzo. Semplice, buono come il pane, un gran lavoratore. Con gli anni improvvisamente aveva perso la salute mentale e aveva preso a dare di matto. Si sentiva perennemente minacciato, sempre in pericolo e spesso diventava violento diventando pericoloso per se stesso e per gli altri.
Sebastiano da qualche settimana aveva ricominciato a dare di matto e proprio ieri pomeriggio, Vincenza avrebbe dovuto sostenere un nuovo colloquio per tentare di ricoverare Sebastiano in un’altra struttura di cura mentale. Ma stavolta non ha fatto in tempo: ieri mattina nell’appartamento al 5 piano in via Rossellini numero 7, il fratello in preda all’ennesimo raptus, l’ha brutalmente e ripetutamente colpita con un coltello da cucina. Cenzina, nonostante le gravi ferite è riuscita ad aprire la porta di casa e a scappare giù per le scale, voleva chiedere aiuto, ma sul pianerottolo al 4° piano si è accasciata, morendo dissanguata. È morta da sola e in silenzio, con la stessa riservatezza con cui è vissuta.
Quando la polizia è giunta, Sebastiano era barricato in casa e non rispondeva. Ci è voluto un po’ per riuscire ad entrare nell’appartamento. I poliziotti sono riusciti a portarlo via e a condurlo in commissariato, dove è stato ascoltato dal magistrato di turno. Sul posto anche la scientifica per le perizie del caso.
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