ELEZIONI REGIONALI IN CAMPANIA – Il sindaco di Portici Enzo Cuomo in un’intervista a Il Mattino parla di “campo largo” e dell’importanza di non lasciare fuori De Luca

“Non sono contro il progetto di una coalizione ampia e allargata al Movimento 5 stelle  ma serve coinvolgere De Luca altrimenti c’è il rischio che possa fare il battitore libero. Creando problemi enormi al Pd e al centrosinistra”, ragiona Enzo Cuomo, sindaco del Pd di Portici, considerato vicino alla Schlein (al congresso non si è schierato) ma anche al governatore De Luca, intervistato da Adolfo Pappalardo su Il Mattino. “Ha avuto un atteggiamento corretto e, dopo la sentenza della Consulta, ha posto due problemi politici. Se il giudizio sul suo operato di questi dieci anni da parte del Pd e alleati, è positivo, come sembra riconosciuto da tutti, è giusto che si parta dalla valorizzazione delle cose fatte. Che possono essere innovate e migliorate ma almeno c’è una solida base di partenza. Secondo: la scelta del nome del candidato e del programma di governo devono essere condivisi con un fronte ampio. Altrimenti se l’idea è quella di spostare tutta la discussione su un tavolo nazionale che, come un moderno manuale Cencelli, decide sulle rappresentanze regionali allora tutto si riduce a una mera logica spartitoria. E i campani condannati a fare esclusivamente gli esecutori”. Sull’esigenza concreta di un tavolo quasi esclusivamente campano Cuomo è chiaro.

“Almeno sul programma. E a questo tavolo devono potersi sedere tutti, anche, e a maggior ragione, il presidente uscente che rappresenta 10 anni di governo autorevole e sarebbe un grave errore isolarlo. Dal punto di vista politico ed elettorale”. Cuomo, tra i sindaci più votati d’Italia, grosso seguito dentro e fuori il suo partito (il Pd) anche quando ha seduto gli scranni del Senato della Repubblica, è uno che conta nelle sfide elettorali. E il suo schieramento sarà importante per le prossime elezioni regionali. Sarà l’esperienza politica, sarà che almeno a casa sua le sfide politiche è abituato a vincerle sempre, Cuomo è diventato moderato. Punta all’accordo largo, senza alcun veto anche se proprio coi Cinque Stelle nella sua Portici ha in essere uno scontro senza pari e le sue sfide live e a mezzo social col parlamentare “grillino” Alessandro Caramiello sono diventate virali anche sui social. Cuomo pensa al campo largo con dentro De Luca. Oggi in buoni rapporti, il sindaco e il presidente hanno avuto anche periodi di frizioni e quando nessuno si sarebbe sognato di “fronteggiare” il governatore, Cuomo l’ha fatto e senza fare enormi danni, anzi. Il sindaco di Portici sa bene che Vincenzo De Luca ha ancora grossi consensi e sa che l’errore più grande per Pd e Movimento 5 Stelle sarebbe lasciarlo fuori dalle scelte. “Il commissario del partito Antonio Misiani è persona di grande equilibrio e nel ragionamento terrà sicuramente dentro Vincenzo De Luca – continua Enzo Cuomo e quando Aldolfo Pappalardo gli chiede se non ci riuscisse?, risponde:

Se De Luca dovesse sentirsi non coinvolto potrebbe tenersi le mani libere e fare il battitore libero per le prossime elezioni. Ma attenzione: il suo consenso è ancora alto e sarebbe un problema per il Pd e tutta la coalizione”. Insomma, secondo Cuomo bisogna non prendere ad esempio il modello Napoli (campo largo su tutto intorno alla figura di Gaetano Manfredi) come assoluto, ma calarlo alle singole realtà. A Portici, per esempio, il campo largo non esiste, almeno non coi grillini. E per finire, vien fuori dall’intervista su Il Mattino che il super sindaco di Portici, tifosissimo del Napoli che alle prossime elezioni nella sua città non potrà candidarsi perché in esecuzione del secondo mandato, apre completamente a De Luca. Qualche malalingua dice perché anche Cuomo, come il Governatore De Luca, avrebbe intenzione di lanciare i due figli sullo scenario politico locale. I ragazzi, entrambi stimati professionisti sul territorio (Annamaria promettente giurista e Pietro ingegnere e dirigente comunale, nella foto sopra col papà), potrebbero essere candidati alle prossime elezioni porticesi ed essere trascinati dal grosso consenso del papà, un po’ come è successo all’altro Vincenzo che di fronte non ha il mare del Granatello, ma quello del porto di Salerno.

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