ELEZIONI REGIONALI – Il Governatore De Luca spiazza tutti: “prima lavoriamo e finiamo quello che abbiamo iniziato, poi pensiamo a vincere”. Oggi incontra i suoi, domani i capogruppo di maggioranza in Regione
“Dopo il pronunciamento dell’Alta, anzi Altissima, Corte, si apre in Italia una stagione politica di alto valore ideale, morale e istituzionale…. Ma nessuno si faccia distrarre dal lavoro! Le prime principali scadenze sono: Iniziativa pubblica sulle liste d’attesa, iniziativa sull’endometriosi, Conferenza di servizi e gara di appalto per piazza Garibaldi e il Faro, Appalto lavori EAV per Porta Nolana e copertura binari fino a piazza Garibaldi, Consegna nuovi treni sulla Circumvesuviana, Conferenza di servizi e gara di appalti per il nuovo Santobono., Avvio lavori per l’ospedale Incurabili, Avvio lavori per ospedale di Castellammare, Avvio lavori per ospedale di Sessa Aurunca. Assemblea sindaci per finanziamento opere stradali, Avvio lavori stadio Arechi, Avvio lavori stadio Volpe, Conferenza servizi e appalto lavori stadio Collana, Avvio realizzazione invasi collinari, Conclusione lavori primi impianti di compostaggio, Conferenza regionale sull’Ambiente, Conferenza di servizi e appalto lavori San Pietro a Majella, Norme attuative della legge urbanistica, Ampliamento finanziamenti aziende agricole, Conclusione gara per la Quantum Valley, Avvio trattativa per nuovo asse tangenziale Verso zona ospedaliera collinare” e poi in fondo alla pagina, una firma: Vincenzo De Luca. Così ieri pomeriggio nel quartier generale di Santa Lucia, il governatore della Campania è tornato sulla scena politica, dopo il “no” della consulta.
Nessun appuntamento ufficiale in programma, De Luca ha affidato l’espressione del suo stato d’animo a una nota che ironizza sulla sentenza. Poi al lavoro per quello che oltre all’amministrare una regioni più complicate d’Italia, gli riesce meglio da anni: la politica. Chiama i suoi che incontra in giornata, ma li ha sentiti tutti. Domani l’incontro con tutto il centro sinistra, ma prima deve guardare in faccia il suo esercito, generali e soldati. Dai territori è partita la linea: se il Presidente corre da solo, lo sosteniamo tutti. Così si sfalderebbe ancora di più il centro sinistra dentro ai Comuni, perché i sindaci direbbero no e i segretari dei partiti che De Luca anche solo per sentito dire lo conoscono dai tempi della Cigl, direbbero sì. De Luca lo sa e sa che perderebbe (l’ha già perso) tutto il gruppo (che non è poco) di Mario Casillo, ma recupererebbe con molte sezioni ex Pds, oggi Pd. Però “’o sceriff”, “Super Vincenzo”, “Il Governatore col lanciafiamme” e chi più ne ha più ne metta, smarca tutti e stila un programma che non è politico, ma operativo. “Queste sono le cose da fare, poi si vede” e tutti all’opera. La macchina tecnica si muove da sola, quella politica è in fibrillazione, nonostante i suoi intimi sono generali di lungo corso, l’ex sottosegretario all’economia Bruno Cesario in testa. La linea però è mediare. Incidere più di tutti ma mediare, senza permettere al centro destra di tornare al governo della regione più democristiana dello stivale. La riunione con i capigruppo della maggioranza in Consiglio regionale, convocata per sabato alle 11 a Palazzo Santa Lucia, sarà la prima occasione per testare gli umori all’interno della coalizione.
Generali e colonnelli sanno già che qualora non si raggiungesse un accordo, soprattutto sul candidato, anche se si fa finta di prediligere come argomento di trattativa, il programma, partirebbe la fase due, che in sostanza chi. Conosce bene De Luca sarebbe quella che più lo vedrebbe fare il fuoriclasse: la sfida politica. Ma Vincenzo De Luca negli anni oltre ad aver smussato (non tantissimo per la verità) degli spigoli del suo carattere, ha imparato a gestire la percezione di sé che vuole si dia agli altri (ottimo staff della comunicazione) per cui, fa seriamente un passo indietro e sale sul gradino della nobiltà. Purchè magari il candidato del campo largo non sia Fico e magari riuscisse a mettere uno dei suoi, in accordo col Pd così da smarcarne la figura ingombrante, ma risolutiva del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.
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