Il Manicoro al Festival di primavera di Montecatini Terme: 1200 ragazzi e ragazze da tutta Italia, 36 Cori di voci bianche al ventesimo Festival di primavera, organizzato da Feniarco

1200 ragazzi e ragazze da tutta Italia. 36 Cori di voci bianche a testimoniare l’Italia al ventesimo Festival di primavera, organizzato da Feniarco, a Montecatini Terme lo scorso 3-4-5 Aprile. Il Festival di Primavera nasce per promuovere l’importanza della coralità tra i giovani. Al festival possono partecipare cori di studenti delle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado sia statali che private, nonché di istituzioni e scuole musicali pubbliche e private, cori di voci bianche e giovanili provenienti dall’Italia e dall’Europa.  Il festival non ha carattere competitivo ma i cori iscritti hanno la possibilità di partecipare a diversi atelier condotti da direttori di coro di fama nazionale ed internazionale. Durante il festival sono in programma diversi concerti dedicati ai gruppi iscritti. Tutti possono esibirsi nei concerti da coro a coro.  I concerti si suddividono su più giornate e in più location e prevedono per ogni coro la presentazione di uno o due pezzi tratti dal proprio repertorio  Gran Concerto di Primavera. Nel pomeriggio di sabato tutti i cantori partecipano al Gran Concerto di Primavera per eseguire le composizioni apprese negli atelier.  Una sorpresa… corale.

A testimoniare la coralità infantile napoletana, per il terzo anno consecutivo, il Manicoro. 14 ragazzi e ragazze dalla provincia di Napoli, a cantare la nostra città in questa grande rassegna corale nazionale. “Partecipare al Festival di primavera è per me ed i miei bambini un momento di crescita preziosa. I bambini tornano a casa carichi non solo di una esperienza musicale incredibile: dalla attenzione alla vocalità, alla promozione di momenti ritmici collettivi, dal corpo in movimento allo studio di repertori musicali vari. Si ritorna a casa consapevoli che la musica può veramente renderci persone migliori. Una esperienza che dovrebbe essere vissuta da più bambini e ragazzi dei nostri territori. Il coro è, a mio avviso, una buona pratica educativa e lo è soprattutto ai giorni nostri dove i bambini e i ragazzi necessitano sempre di più di momenti di presenza fisica e emotiva. Nel coro i bambini hanno la possibilità di scoprire l’importanza della propria voce. Una voce in cui si identificano e che, addirittura, è più precisa delle impronte digitali! Per tanto ogni bambino dovrebbe avere la possibilità di vivere l’esperienza corale per riconoscere la propria voce ed imparare ad usarla. Cantare ed imparare ad usare la voce in modo naturale apre inoltre le porte ad ogni tipo di strumento musicale. Per tanto il coro è una esperienza importante da promuovere il più possibile. Promuovere l’esperienza corale come una esperienza  educativa significa tessere le trame di una rete collettiva in cui i bambini sono considerati per quello che sono, cioè risorsa e slancio delle comunità, e con questi bambini, i cantori, abbiamo la possibilità di creare piccoli esempi di comunità che funzionano” ha detto Luciana Mazzone.

Notizie utili sul coro:

Il coro di voci bianche ‘O Manicoro è nato nel 2021 a Cercola, in provincia di Napoli. Il coro è diretto dalla pedagogista musicale Luciana Mazzone e dalla pianista accompagnatrice Marcella Manna. Il coro di voci bianche O’ Manico’…ro  si compone di 20 bambine e bambini dai 7 ai 14 anni. Il nome del coro, O’ Manicoro,  è un progetto culturale di restanza che si autofinanzia e crea rete. Per tanto il coro promuove la partecipazione al progetto corale di bambini che vivono in condizioni di disagio sociale ed economico, bambini con disabilità gravi e meno gravi, includendoli nel contesto corale. Affinché la musica possa essere “veramente” un linguaggio narrativo ed espressivo comunitario che possa educare tutti i bambini e le bambine alla musica ma anche ai sentimenti, generare trasformazioni e attivare relazioni affettive.

Restituzioni dei genitori del coro:

“Il Maricoro canta Montecatini, ma è Cercola che vibra: voci bianche, anime leggere, sogni che si fanno coro Ci sono voci che non si dimenticano. Non per il volume, ma per la luce che portano dentro. Sono le voci bianche del Maricoro, piccoli cuori in canto, che hanno attraversato chilometri per arrivare a Montecatini e lasciare, in un teatro di emozioni, il segno più vero e limpido di ciò che la musica può essere: un gesto d’amore collettivo. Non erano soli. Il loro canto si è intrecciato con quello di altri cori venuti da ogni parte d’Italia, in un mosaico sonoro che ha avuto il sapore della festa e della scoperta. Eppure, in mezzo a tanti, il Maricoro ha brillato. Non per protagonismo, ma per verità. Perché quelle voci non portavano solo note, portavano un pezzo di città. Cercola era lì, dentro ogni respiro, ogni parola, ogni sguardo. Una Cercola che crede nei bambini, che affida loro la forza gentile del canto per costruire relazioni, futuro, bellezza. Una Cercola che non si limita ad ascoltare, ma canta con loro – anche in silenzio – facendosi eco di una visione più grande: quella di una comunità che cresce insieme. A guidare questa piccola rivoluzione musicale e umana, la sensibilità profonda della maestra Luciana Mazzone, la delicatezza al pianoforte di Marcella Manna, e lo sguardo pedagogico della dottoressa Marzia Cangiano, che intreccia arte e educazione in un tessuto che accoglie e dà forma. Il Maricoro non è solo un coro. È una città che si prende cura, che fa spazio, che riconosce valore dove spesso il mondo è distratto. È un progetto che canta la differenza come ricchezza, l’inclusione come destino condiviso, la cultura come battito vitale di una comunità. E così, da Montecatini, i bambini sono tornati. Con gli occhi pieni di incontri, le mani leggere di applausi, e una consapevolezza nuova: che la musica non cambia il mondo da sola, ma può insegnare a guardarlo con occhi migliori. E che da Cercola, ogni tanto, partono cori che sembrano piccoli… ma portano dentro una potenza che arriva lontano.” Scrive il papà di Sofia, 8 anni, componente del coro di voci bianche ‘O Manicoro.

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