Cangiano e Schiano di Visconti chiedono ispezioni a Cercola per la presenza in comune di un ex brigatista rosso: Pasquale Aprea e Biagio Rossi finiscono in Parlamento

Cercola – Qui non c’entrano i ritardi nell’erogazione dei servizi sociali o la diatriba finita all’Anac (l’organismo nazionale anticorruzione) tra sindaco e segretario generale dell’ente. No. Qui, la questione forse non è nemmeno “politica”, ma personale. Nel senso che il Comune di Cercola e il suo primo cittadino Biagio Rossi sono finiti in una interrogazione parlamentare indirizzata al Ministro dell’Interno per la “vicinanza” alla maggioranza di governo di un ex brigatista rosso che oggi dopo aver scontato la sua pena è uno stimato professionista da anni impegnato in prima linea dalla parte degli ultimi.

Con una interrogazione parlamentare scritta, presentata dagli onorevoli Gerolamo Gimmi Cangiano (sopra nella foto) e da Michele Schiano di Visconti, infatti si chiede l’intervento del Ministero degli Interni per attivare verifiche, anche ai sensi dell’articolo 142 del TUEL, sull’operato dell’amministrazione comunale di Cercola, al fine di scongiurare il ripetersi di episodi come quelli citati in premessa nonché pericolose ingerenze e condizionamenti nei confronti dei membri dell’amministrazione comunale considerata. Ecco il testo dell’interrogazione dei parlamentari di Fratelli d’Italia al Ministro degli interni.

Interrogazione a risposta scritta 4-04189. Martedì 28 gennaio 2025, seduta n. 418. CANGIANO e SCHIANO DI VISCONTI. — Al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che: il 16 gennaio 2025 viene pubblicato da TuttoVesuvio.it l’articolo «Cercola. Municipio, “attacco” al segretario generale. Tra i promotori l’ex Br Pasquale Aprea». Tale notizia ha scosso la comunità locale raccontando l’indebita influenza nell’amministrazione comunale di Cercola di Pasquale Aprea, ex brigatista rosso, protagonista del sequestro Cirillo nel ruolo di carceriere, durante il quale fu ucciso un maresciallo di polizia. Come affermato da TuttoVesuvio.it, in base ad una relazione del segretario generale del comune di Cercola dell’8 gennaio 2025, si evincerebbe la presenza nel palazzo di città di Pasquale Aprea, (nella foto a lato) che avrebbe contestato alle più alte cariche cittadine diverse attività di controllo sul personale e sulla corretta gestione di alcune procedure concorsuali; appare allarmante che un privato cittadino, privo di alcun incarico politico, abbia una leadership tale da autorizzarlo ad inserirsi in decisioni strategiche per la gestione dell’ente ed a scandire le linee programmatiche della politica dello stesso. Come si racconta nell’articolo, la condotta legalitaria del segretario generale, responsabile anticorruzione, sarebbe stata osteggiata dai vertici istituzionali e politici del comune, in alcuni settori strategici ad elevato rischio corruttivo: procedure concorsuali, attività di controllo del personale «infedele», riordino degli uffici. Inoltre, lo stesso segretario generale avrebbe scoperto e denunciato gravi irregolarità nella gestione del servizio integrato dei rifiuti, delle case popolari, facendo emergere evasione pluriennale, occupazioni abusive, mancati sgomberi e perfino aggiudicatari organici ai clan;

foto da Controluce, fonte Internet

il 14 gennaio 2025 il Consiglio dell’Anac, esprimendosi in adunanza plenaria, ha stigmatizzato la condotta tenuta dall’amministrazione nei confronti del segretario generale quale responsabile per la trasparenza e la corruzione del comune di Cercola e ha riconosciuto l’intento discriminatorio nei confronti dello stesso, attestando una correlazione tra la revoca dell’incarico al segretario generale e l’attività di denuncia svolta dallo stesso nei settori a più alto rischio corruttivo citati, riconoscendo la natura ritorsiva della condotta del sindaco nei confronti del segretario generale in ragione dell’attività di denuncia svolta dallo stesso;

l’Anac si è riservata di avviare apposito procedimento di vigilanza in materia di prevenzione della corruzione sulle criticità segnalate nelle denunce del segretario generale del comune di Cercola;

il 18 dicembre 2024 veniva trasmesso da «Fuori dal Coro», il servizio «Ghetti e sprechi, 5 milioni per le case popolari, ma 1 su 3 è occupata», a cura di Costanza Tosi. Hanno destato preoccupazione le immagini dell’aggressione da parte del sindaco, Biagio Rossi, alla troupe televisiva di Rete 4 arrivata al Municipio di Cercola per intervistare il primo cittadino stesso su alcuni argomenti, come la sospensione dei lavori per la riqualificazione degli alloggi popolari effettuata dalla Direzione investigativa antimafia di Napoli;

il 6 settembre 2024, il commissario liquidatore del consorzio di bacino di Napoli e Caserta, Francesco Paolo Ventriglia, intimava al sindaco di Cercola e a tutti gli organi locali preposti, l’applicazione della legge della regione Campania n. 14 del 2016 la quale, all’articolo 44, prevede la ricollocazione prioritaria dei lavoratori del consorzio unico di bacino nell’ipotesi di assunzione di nuovo personale, fino ad esaurimento dei lavoratori posti nelle liste in disponibilità, così da porre fine ad un’attività di assunzioni nel cantiere di Cercola caratterizzata da particolare opacità, come si evince anche da un articolo di TuttoVesuvio.it, dell’11 settembre 2024, «Cercola. Ombre su assunzioni operatori ecologici, Ventriglia: “Sono vietate nuove assunzioni se non esaurito il bacino regionale”» –:se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti espressi in premessa e se non ritenga opportuno, per quanto di competenza, attivare verifiche, anche ai sensi dell’articolo 142 del TUEL, sull’operato dell’amministrazione comunale di Cercola, al fine di scongiurare il ripetersi di episodi come quelli citati in premessa nonché pericolose ingerenze e condizionamenti nei confronti dei membri dell’amministrazione comunale considerata. (4-04189).

In sostanza i due parlamentari di Fratelli d’Italia chiedono che il Ministro degli Interni Matteo Pintedosi mandi degli ispettori a Cercola perchè si interessino della presenza del dottor Pasquale Aprea all’interno del Municipio dove il sindaco è suo nipote e una consigliera di maggioranza è sua figlia. Qui il problema è un altro. Si sta chiedendo di interdire uno stimato professionista che da giovane ha militato in un gruppo armato dedito anche a fatti di sangue (le Brigate Rosse) dai pubblici uffici, dopo che la stessa persona ha scontato la sua pena ed ha aiutato con le sue memorie la magistratura a far luce su anni bui italiani, o si sta usando la presenza di un ex brigatista rosso nella vita politica cittadina per contrastare l’azione di governo locale, in un’ottica certo non di interesse “territoriale” di Cangiano e Schiano di Visconti.

Ben vengano le attenzioni sulle gestioni delle “cose pubbliche” locali da parte degli ispettori del ministero. L’hinterland vesuviano da anni versa in uno spazio quasi sospeso dove si è consentito talmente tutto che non fa schifo la presenza sui comuni di esponenti dei clan, ma quella di un medico, stimato psicologo che negli anni di piombo ha scelto di stare dalla parte sbagliata, quella che dietro una specie di bandiera portava anche la pistola. Il Ministero e poi i cittadini devono giudicare Biagio Rossi per quello che fa, o non fa visti certi risultati, ma non perchè è il nipote di Pasquale Aprea. No. Anche Biagio Rossi che prima della politica è uno stimato ricercatore universitario di fama internazionale, va giudicato per quello che fa da sindaco.

Chi ha visto la trasmissione. diretta da Mario Giordano ha impresso quelle immagini: il sindaco Biagio Rossi non ci fa assolutamente una bella figura e non perchè la collega sia donna e basta. Quella è questione di galanteria. Ma l’operato di Biagio Rossi va considerato in merito alla  questione palazzine di Caravita, alla Biblioteca comunale ancora abbandonata, alla richiesta di revoca dell’incarico al segretario generale, alla gestione non proprio ottimale di certi servizi comunali e al totale fallimento nella gestione delle politiche sociali che ha pregiudicato anche l’iter dell’ambito sociale di zona, non certo perchè Biagio Rossi è nipote di Pasquale Aprea ex Brigatista Rosso. Quindi bene a Cangiano e Schiano di Visconti per l’interessamento parlamentare, addirittura con una interrogazione scritta, ma la questione Aprea, onestamente è un’altra cosa.

Vengano Cangiano e Schiano di Visconti, anche accompagnati dai cronisti attenti di TuttoVesuvio.it, dall’amico e collega direttore Gaetano Busiello, dal direttore del’Ora Vesuviana Paolo Perrotta a farsi una passeggiata, magari anche assieme ai sindaci dei vari territori, per le zone abbandonate, per i quartieri lager, per le periferia umane e sociali di un vesuviano troppo abbandonato per ridursi alla guerra a un ex brigatista, che tra l’altro ci risulta con l’eversione non ci ha avuto più a che fare, ha scontato la sua condanna e ha collaborato anche con la giustizia, fa lo psicologo ed è appassionato di politica.

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