Blue Tongue, Coldiretti Campania lancia l’allarme: denunce per i veterinari che nascondono i decessi
Pochi casi registrati a fronte delle perdite lamentate dagli allevatori di ovini e caprini, in arrivo un Numero Verde Regionale. Blue Tongue, è il momento di fare sul serio. In arrivo un Numero Verde Regionale per segnalare i capi degli ovini e dei caprini deceduti in quanto infetti dal famigerato morbo della lingua blu. Questa è solo una delle soluzioni suggerite durante l’incontro all’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania. Intorno al tavolo indetto dall’assessore Nicola Caputo esponenti del mondo agricolo, universitario, scientifico e delle federazioni con in testa Coldiretti Campania.
“Sono numeri poco reali quelli che emergono dai dati illustrati dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno. A fronte dei 358 casi registrati che hanno portato alla morte di 65 capi, ne esistono migliaia delle quali si sono perse le tracce. Abbiamo raccolto lamentele di tanti allevatori, soprattutto nel salernitano, che denunciano perdite che vanno ben oltre quelle riportate nei dati. Questo vuole dire una sola cosa: che la maggior parte degli animali che perdono la vita per il virus non vengono registrati” spiega il direttore di Coldiretti Salerno Vincenzo Tropiano.
La febbre catarrale degli ovini (detta anche “lingua blu”) è una malattia virale trasmessa da insetti vettori che colpisce ruminanti domestici e selvatici come pecore, capre, bovini e cervidi. Secondo il protocollo illustrato dal dottor Marco Esposito, Uod Prevenzione e sanità pubblica veterinaria della Regione Campania, quando avviene un decesso l’allevatore deve chiedere l’intervento del proprio veterinario che deve certificare la morte, prelevare la milza dell’animale ed inviarla per gli esami proprio all’IZSM.
“Saltando questi passaggi -spiega il direttore di Coldiretti Campania Salvatore Loffreda– è chiaro che si commettono due irregolarità: il corretto smaltimento e l’ostacolo del lavoro di chi deve analizzare il morbo che sta attaccando la Campania ed individuare il vaccino giusto per contrastarlo. Un altro dei motivi che frenano la denuncia è il costo di smaltimento del capo, dopo il prelievo della milza, fissato in 50 euro”. Ultimo fattore, ormai superato, che bloccava la diffusione delle notizie era quella relativa al blocco della movimentazione dei capi. Essendo ormai diventata una pandemia enedemica anche lo stop è stato revocato.
La Coldiretti Campania è pronta a fare la sua parte per riportare la situazione sotto controllo: “Occorre denunciare i veterinari che non adempiono al loro dovere non prelevando la milza per l’invio all’Istituto quando si trovano al cospetto di un capo infetto. Buona notizia è l’arrivo di Numero Verde Regionale al quale rivolgersi per avere un servizio convenzionato di smaltimento delle carcasse, con relativo invio dei campioni per l’esame sierologico. Solo agendo in maniera corretta potremo avere nel 2025 dati reali sull’epidemia e contrastarla con vaccini efficaci” concludono Loffreda e Tropiano.
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