Migliaia a San Sebastiano dicono “no alle armi” e ricordano Santo Romano. Don Mimmo Battaglia: “I giovani siano irradiati da gioia e depongano le armi”
San Sebastiano al Vesuvio – C’erano tantissime persone a ricordare Santo Romano, il 19enne incensurato ucciso nella notte tra venerdi e sabato in piazza Capasso davanti al Municipio di San Sebastiano al Vesuvio. Tanti amici, la squadra di calcio Micri nella quale giocava come portiere. Tra i partecipanti anche i genitori di Francesco Pio Maimone, 18 anni, ucciso la notte del 20 marzo 2023 tra gli Chalet di Mergellina. Lacrime e striscioni per chiedere giustizia per il giovane. In piazza anche i familiari di Santo. Oggi la sua squadra di calcio, il Micri, che milita nell’Eccellenza in Campania, non ha giocato in segno di lutto.
La madre di Santo Romano, con accanto l’altro figlio, si sono stretti nel dolore ricordando il 19enne. Da lì amici e parenti si sono mossi verso il Santuario diocesano di San Sebastiano Martire dove vi sarà una veglia di preghiera. Al momento nella sede del Municipio è in corso un comitato per l’ ordine e la sicurezza presieduto dal prefetto Michele di Bari.
“Dio che ascolti chi non parla, io non ho più parole. Tale è il dolore e l’ incertezza! La mia Chiesa, stanca di accompagnare giovani vite al congedo terreno, non ha piu’ parole se non le tue e per questo ti prego: non cessare di parlare a chi finora non ti ha ascoltato””. Lo ha detto l’arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia nella veglia al santuario diocesano di San Sebastiano al Vesuvio davanti a tantissime persone che hanno ricordato Santo Romano, il 19enne ucciso nella notte tra venerdi’ e sabato davanti al Municipio del Comune vesuviano.
“Parla al cuore di chi puo’ intervenire, di chi può aiutarci a porre fine a questa assurda spirale di violenza che sta invadendo l’intera citta’ metropolitana” ha scandito don Mimmo Battaglia.
“Parlo a coloro che hanno sporcato con il sangue e la paura le strade, i marciapiedi, le case, i cuori della nostra terra. Genera nel loro cuore inquietudini sante e tormenti benedetti e ridesta nella coscienza dei giovani e degli adolescenti invischiati nella rete mafiosa della violenza, la consapevolezza che il vero valore dell’ uomo non sta nel dominare e nell’ uccidere ma nel deporre le armi ai tuoi piedi sapendo che solo tu sai trasformare strumenti di morte in sorgenti di vita, sapendo che solo il tuo perdono ci rende veramente liberi e ci restituisce la dignità perduta”. Al termine della veglia, il corteo ha dato vita a una fiaccolata fino al Municipio. Qui alcuni amici hanno issato striscioni urlando a più riprese: ”Santo vive con noi’.
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