Camorristi vesuviani d’esportazione

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La Camorra nostrana “sbarca” nel centro Italia. Il 6 Febbraio in provincia di Chieti, gli uomini dell’Arma dei Carabinieri hanno effettuato custodie cautelari  a carico di 31 indagati per associazione mafiosa, estorsione e traffico di stupefacenti. Le indagini dell’operazione “Adriatica”, diretta dal Ros dei Carabinieri, hanno, infatti, permesso di scovare un vero e proprio sodalizio criminale nel Chietino, gestito da alcuni esponenti dei clan camorristici campani. Tra questi, Lorenzo Cozzolino, a capo della “costola scissionista” del clan Vollaro, organizzazione malavitosa (il cui boss è Luigi Vollaro detto “’o califfo”) che ha la sua storica roccaforte nel comune di Portici. Qualche giorno prima, il 4 Febbraio, un duro colpo era stato inferto anche ai rivali storici del clan Vollaro. Su ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Napoli, gli agenti del centro operativo DIA di Roma, e della squadra mobile della Questura capitolina, infatti, avevano condotto custodie cautelari (8 di queste ai domiciliari) a carico di 29 esponenti del clan Zaza, accusati di associazione mafiosa, truffa ed estorsione aggravata. Il clan napoletano avrebbe realizzato una fitta rete di investimenti delle risorse finanziare, ottenute dalla gestione dei propri traffici illegali. Nel vortice delle indagini è finito persino il già detenuto Stefano Zaza, figlio del boss Salvatore, considerato il reggente del Clan. Manette anche per un’infermiera, per alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine, per un direttore di un istituto bancario, e addirittura per due funzionari dell’Agenzia delle Entrate. Sequestrati, infine, un locale notturno, 4 alberghi, 14 terreni e 41 fabbricati, molti di questi a Roma e dintorni.

Dario Striano

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