Al via la riqualificazione urbana dell’ex Fabbrica dei frigoriferi a San Giorgio a Cremano
San Giorgio a Cremano – Città come un grande cantiere. Finalmente si realizza la promessa dell’amministrazione della riqualificazione e rigenerazione urbana da tempo attesa di parte del territorio sangiorgese.
Si tratta dell’area Sud di San Giorgio confinante con Portici che non sarà più abbandonata. E’ con soddisfazione che ne ha dato l’annuncio l’amministrazione cittadina che passo dopo passo e nel silenzio verso le numerose sterili polemiche che da sempre hanno accompagnato tale progetto realizza una delle promesse fatte alla città con un’opera che cambierà il volto di questa zona promuovendone la totale rinascita e che potrà anche creare nuove occasioni di lavoro.
Sarà abbattuta infatti l’enorme struttura dell’ex I.T.C. IBERNA, conosciuta come la più nota “fabbrica di frigoriferi”, in via Botteghelle. Al suo posto sorgerà una nuova struttura che voci circolanti in città danno come centro commerciale. Ma non è tutto si è aperta per la città una proficua stagione di lavori con nuove occasioni di sviluppo per l’attivazione di altri progetti che sembravano dover rimanere nei cassetti e che invece si propongono come progettualità ambiziose che trovano sicura realizzazione e porteranno nuovo sviluppo nella zona sud e nuove occasioni di miglioramento locale.
“Non è stato facile, si fa sapere, giungere alla svolta che ha portato alla realizzazione di questo importante progetto di riqualificazione che va ad inserirsi nel più ampio piano di restyling dell’area Sud della Città. Come è noto si tratta di un immobile di proprietà privata dismesso dagli anni ’90, ormai in disuso e in condizioni fatiscenti. Un forte impegno è stato profuso dall’Amministrazione che ha messo in campo tutte le azioni possibili per far si che si potesse realizzare questo grande progetto. Sono state superate molte difficoltà di carattere tecnico e burocratico a partire dalla difficile demolizione del gigantesco edificio, dalla bonifica dell’area su cui insiste il fabbricato, per le difficoltà tecniche dell’abbattimento, per i molti vetri pericolanti e per il diserbo delle aree interne infestate da vegetazione spontanea”.
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