A Portici, è caos mensa. Il PD protesta: “Sindaco indifferente alle fasce deboli”

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Portici – Lavoratori in cassa integrazione. Il Sindaco: “Il servizio non è essenziale ma è a domanda individuale. Negli anni la mensa utilizzata come ammortizzatore sociale”. Il PD incalza la sua opposizione: “Il Primo Cittadino indifferente alle fasce deboli della città”.

E’ sicuramente per la nuova maggioranza tra le più spinose questioni in questi primi 8 mesi di governo cittadino: la “querelle mensa” continua a generare polemiche. Dopo il consiglio comunale del 5 Gennaio in cui l’Amministrazione comunale, su richiesta del Partito Democratico, si è impegnata a verificare la possibilità di ampliare la fascia di esenzione rispetto al reddito (cercando di venire incontro alle fasce più deboli), ci si aspettava un periodo di tranquillità sul tema refezione scolastica. Come spesso accade a Portici, i pronostici sono stati smentiti. A generare il nuovo “caos”, la cassa integrazione dei 49 lavoratori della ditta, incaricata a svolgere il servizio mensa. Cassa integrazione dovuta a sua volta alla diminuzione della domanda di pasti.

Sono sempre meno gli alunni che si trattengono a scuola durante l’orario pomeridiano: nell’anno scolastico 2012/2013 la media giornaliera, infatti, è stata di 1.000 pasti al giorno con delle giornate di picco di 1.200–1.300 pasti; a Gennaio di quest’anno, invece, è scesa a 650 pasti circa. Sulla questione è intervenuto il Sindaco di Portici, Nicola Marrone: “Abbiamo riscontrato che la diminuzione della domanda di pasti deriva dal ridotto numero delle classi elementari al pomeriggio. Il tempo prolungato non viene svolto anche per il ritiro anticipato dei bambini entro le ore 13,00 a seguito di presentazione di certificati medici. Purtroppo – continua il Sindaco –  trattandosi di un servizio a richiesta del cittadino la contrazione della domanda ha portato la ditta, attraverso un accordo sindacale, alla cassa integrazione dei lavoratori. Ma è necessario ricordare che negli anni la mensa è stata usata in maniera improvvida come ammortizzatore sociale; inoltre, nessuno ricorda che sin dall’insediamento della nuova amministrazione abbiamo dovuto far fronte al pagamento di un intera annualità di costi, non corrisposti in passato, che hanno inciso sul bilancio”.

Dopo un blitz a sorpresa effettuato dal Sindaco Nicola Marrone al IV circolo di Portici, per rendersi conto di persona della qualità della mensa scolastica, Venerdì alle ore 13, il Primo Cittadino incontrerà i dirigenti scolastici e i rappresentanti dell’Asl per fare il punto sulla reale domanda del servizio. “Bisogna tener presente che si tratta di un servizio a domanda individuale – Spiega il sindaco – e non un servizio essenziale come erroneamente riportato da alcuni organi di stampa”.

Le dichiarazioni dell’ex Giudice del Tribunale di Torre Annunziata hanno suscitato, però, l’indignazione del PD cittadino: “il Primo Cittadino ha inteso spiegare alla Città che la mensa scolastica non è un servizio essenziale.- “tuona” il neo-segreario democratico, Amedeo Cortese- Insomma, per il Sindaco di Portici consentire a centinaia di bambini di usufruire del pranzo a scuola, che rappresenta un supporto fondamentale per le famiglie porticesi, garantirne la qualità nonchè preservare decine di posti di lavoro, non sono una priorità ne sono essenziali. Ne prendiamo atto con la Città. Evidentemente il Primo Cittadino ha ben altre priorità e considera essenziali ben altri servizi ad oggi ancora “ignoti” alla Cittadinanza. Il primo cittadino rivela la sua vera matrice culturale cosi indifferente alle fasce deboli della Città.In tutto questo registriamo la profonda solitudine del Sindaco, ormai circondato solo dal silenzio imbarazzato delle forze di sinistra che lo sostengono (sostenevano?). Ma la sinistra che dice? Acconsente?”

Dario Striano

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