È Napoli la città scelta per le celebrazioni del sessantesimo del Wfp (World food programme), la più grande organizzazione umanitaria al mondo impegnata nel raggiungimento dell’obiettivo “Fame zeo” entro il 2030 ed insignita tre anni fa del Nobel per la Pace. L’Agenzia che opera in 84 paesi fornendo assistenza ad oltre 150 milioni di persone di cui 20 milioni di bambini, lancia la sua sfida per la crescita e uno sviluppo sostenibile dei territori teatro di emergenze e di conflitti proprio dalla città di Parthenope che vanta uno storico primato solidaristico con i suoi tanti istituti caritativi a partire già dal medioevo.

Il contrasto alla fame e alla malnutrizione contribuendo alla capacità di resilienza attraverso programmi di formazione mirati è al centro  del lavoro del Wfp nelle periferie del mondo. Salvare vite e i loro mezzi di sostentamento rafforzando al contempo le capacità nazionali quando i bisogni umanitari diventano sempre più complessi e a lungo termine. Di recente in Sudan dando assistenza a più di un milione di persone ma anche in Libia intervenendo il 10 settembre scorso in aiuto degli oltre centomila alluvionati.

In occasione delle celebrazioni il Circolo Nazionale dell’Unione di Napoli nella sua vocazione di uno dei luoghi simbolo della città giovedì 12 ottobre alle ore 18 ospiterà il dibattito dal tema “Sicurezza alimentare, gestione delle emergenze tra prevenzione e formazione. Il Terzo Settore accompagna la cooperazione”. Ne discutono Vincenzo Sanasi d’Arpe, presidente Wfp Italia; Giulia Temperini, relazioni e attività internazionali Protezione Civile; Alessandra Schettino, Società Geografica Italiana; Giovanni Felice di Prisco, Rome Education Hub in Tunisia; Flaminia Marzullo, Zim vettore marittimo; Annamaria Colao, cattedra Unesco “Educazione alla Salute e allo Sviluppo Sostenibile”; Giuseppe Brandi, Terzo Settore. Modera Chiara del Gaudio.