Baby gang, la procuratrice De Luzenberger: “Occorre un esercito di assistenti sociali, la repressione non basta”
Maria De Luzenberger, procuratore generale al Tribunale per i Minorenni di Napoli, è intervenuta alla presentazione del progetto ‘La legalità dei sentimenti’ al Municipio di Ercolano sottolineando la necessità di accompagnare i più giovani nella legalità. “Occorre un ‘esercito’ di assistenti sociali, la repressione da sola non è sufficiente”, ha spiegato senza mezzi termini.
“Sento parlare tanto del problema dei giovani, delle baby gang, ma chi opera davvero per i minorenni? Le famiglie? Molto spesso non sono famiglie adeguate e neanche per colpa loro. Lo Stato deve smettere di pensare solo alla repressione. Io sono un magistrato: la repressione va fatta, ma non deve essere l’unico strumento per cambiare le cose perché quando i ragazzi arrivano a Nisida, tra di loro ve ne sono alcuni che hanno pene superiori alla loro età: 17 anni e 23 di detenzione davanti. Una tristezza terribile”, ha spiegato.
“Bisogna investire. Sono la prima a dire che la punizione è necessaria perché è il primo passo per una rieducazione ed è anche il segnale che queste condotte vanno represse. Però, a fianco di questo lavoro che fanno le forze dell’ordine e noi magistrati, ci vuole un esercito di assistenti sociali, ci vorrebbe il tutoraggio nelle case e qualcuno che affiancasse i genitori”.
De Luzenberger ha quindi aggiunto: “Quando vediamo famiglie totalmente inadeguate e magari ce ne accorgiamo tardi perché in generale arrivano poche segnalazioni e non c’è niente altro da fare che collocare un minorenne in una struttura di accoglienza, è una sconfitta” Poi ha concluso: “Bisogna arrivare prima: affiancare le famiglie con dei servizi e affiancare le scuole con progetti, aiutando le insegnanti in questo lavoro educativo e formativo molto difficile che si richiede loro. Ci vogliono psicologi, psicoterapeuti, assistenti sociali preparati e tutoraggio familiare”.
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