Mitragliette in pugno, trucidano nella sua auto Pasqualino Manna, elemento di spicco della cosca Rea-Veneruso
Volla – Il confine quasi non c’è. Da una parte via Sambuco, dall’altra il Conocal. Una strada è Volla, l’altra Ponticelli. Due zone che nello scacchiere criminale non sono mai state in guerra, almeno mai palesemente. Almeno fino all’omicidio di Pasquale Manna, ritenuto dagli inquirenti elemento di spicco della cosca Rea-Veneruso, il cartello che senza troppo clamore gestisce gli equilibri criminali tra Volla e Casalnuovo da più decenni.
Pasquale Manna (Pasqualino per gli amici) 59enne originario di Casalnuovo è stato trucidato in via Ravioncello, quando Manna si trovava a bordo di un’auto, una Twingo bianca, ferma in strada. Ha provato a scappare, all’interno di una piazzola di un distributore di benzina, poi è crollato, riverso sul volante. I killer sono entrati in azione impugnando delle mitragliette di precisione. Un vero e proprio commando armato fino ai denti.
Due le ipotesi degli investigatori: potrebbe essere stato vittima di una epurazione interna; oppure potrebbe aver subìto un agguato consumato da parte di soggetti provenienti da Ponticelli. Abitava a Casalnuovo, da dove si era mosso, per arrivare a Ponticelli, dove l’attendeva la morte.
Pasquale Manna non era nuovo agli agguati, tanto che diversi anni fa rimase ferito nel corso di un agguato, ma riuscì a scamparla. Correva l’anno 1988, in quell’occasione vennero ammazzate due persone, mentre l’allora 24enne Manna rimediò delle ferite all’altezza delle gambe. Cosa sta succedendo a Ponticelli? Per quale motivo la “zona franca” di Volla diventa nuovamente scenario di guerra? Cosa c’entra la città più commerciale dell’hinterland napoletano con la faida che imperversa da anni a Napoli est? Il nuovo business del contrabbando di carburanti e la gestione “diretta” dei distributori di benzina, avrebbe innescato un’altra guerra di camorra? Anche su questi interrogativi lavorano carabinieri, polizia e intelligence della Dda napoletana. Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha chiesto un incontro urgente col prefetto. I carabinieri che conducono le indagini, invece, hanno avviato una serie di perquisizioni e hanno preso visione di tutte le immagini delle telecamere pubbliche e private poste lungo il percorso- Hanno anche analizzato lo smartphone di “Pasqualino” Manna. Si cerca tra i contatti, le chat e la messaggistica eventuali tracce che possano portare a capire con chi aveva appuntamento.
I commenti sono chiusi, ma trackbacks e i pingback sono aperti.