Presentazione della «Filologia delle parole non dette» di Federica Auricchio: iniziano gli Aperitivi Culturali di Rinascita Pomigliano
Pomigliano d’Arco – «“Filologia delle parole non dette” vuole essere la ricostruzione di un percorso che porta alla consapevolezza di sé e alla cicatrizzazione di un passato tortuoso, molto intimistico e interiore». A descrivere il suo romanzo d’esordio è l’autrice Federica Auricchio. Napoletana, classe 95, è la prima autrice scelta dal forum Cultura di Rinascita per un ciclo di “Aperitivi Culturali” che inizierà domani, 9 giugno, al Berlin Pub in via Terracciano n.176 a partire dalle 18.30. L’evento si svolge in collaborazione con l’associazione Animus di Scafati.
Si tratta di un primo incontro che, nelle intenzioni di Rinascita, vuole «dare spazio e voce agli artisti emergenti, oltre a dimostrare che le tante attività ristorative di Pomigliano possono contribuire con successo anche alla crescita culturale della città, oltre che a quella economica e di intrattenimento».
“Filologia delle parole non dette”, pubblicato da Il Quaderno Edizioni, come si legge sul retro di copertina «vuole essere un poema-romanzo in cui la poesia comunica continuamente con la narrativa. La cornice, sotto l’espediente della matrioska, mostra le cinque personalità femminili che raccontano il loro percorso di vita. Un viaggio negli abissi dell’anima e un’esplosione di emozioni con una scrittura dal gusto sentimentale. In continuo dialogo con la musica e la letteratura, la narratrice, con dei flashback dal sapore proustiano, ci mostra dei brevi momenti indispensabili per la comprensione delle problematiche raccontate e vissute dalle cinque protagoniste che, grazie alle parole, cercano di ricostruirsi». Sfogliandolo ci si rende subito conto di quanto l’autrice, laureata in Filologia Moderna all’Università degli Studi di Napoli Federico II e da sempre impegnata nel sociale, abbia giocato con sé stessa, con le sue letture e le sue emozioni; con la narrativa e la poesia, attraverso racconti, dialoghi e versi, che si mescolano continuamente per raccontare quattro giovani donne, che in realtà sono sempre la stessa persona in momenti e vissuti diversi.
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