Ucciso per vendicare l’omicidio Sibillo: arrestato l’ultimo autore del delitto, Francesco Pio Corallo
La faida che dal centro storico napoletano si estesa anche sotto il Vesuvio: in manette Francesco Pio Corallo accusato di aver fatto parte del commando che uccise Vincenzo De Bernardo a Somma Vesuviana.
Ucciso perché avrebbe fornito riparo al nipote, Roberto De Bernardo, uno degli autori dell’omicidio di Emanuele Sibillo, capo dell’omonimo gruppo criminale chiamato anche “paranza dei bambini”, assassinato nel 2015. Questo, secondo quanto ricostruito dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, il movente dell’omicidio di Vincenzo De Bernardo, ucciso l’11 novembre 2015 nel rione Parco San Sossio a Somma Vesuviana. Le indagini hanno consentito di identificare esecutori e mandanti dell’omicidio di De Bernardo, 7 persone in totale di cui 6 già tratte in arresto, e di interpretare l’omicidio quale vendetta nei confronti degli autori dell’assassinio di Emanuele Sibillo.
De Bernardo avrebbe infatti fornito riparo al nipote Roberto, affiliato al clan Buonerba, fazione opposta a quella dei Sibillo. Nell’ambito delle indagini, oggi è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Napoli su richiesta della Dda partenopea, nei confronti di Francesco Pio Corallo, 29enne detenuto nel carcere di Prato per altra causa, gravemente indiziato dei reati di omicidio aggravato dalle modalità mafiose, detenzione e porto illegale di armi comuni da sparo in luogo pubblico. Corallo, secondo la ricostruzione dei militari della compagnia di Castello di Cisterna che hanno svolto le indagini con il coordinamento della Dda, avrebbe partecipato all’omicidio di Vincenzo De Bernardo in qualità di autista del mezzo utilizzato dal gruppo di fuoco.
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