Legambiente in Campania, il report Mal’aria in città: emergenza smog problema cronico. San Vitaliano, Pomigliano d’Arco e Volla maglia nera
In Campania l’emergenza smog resta un problema cronico. Il 2021 è stato un anno nero, non solo per via della pandemia ancora in corso, ma anche e soprattutto per la qualità d’aria. A scattare la fotografia è il nuovo report di Legambiente Mal’aria di città, realizzato nell’ambito della campagna Clean cities, in cui si fa il bilancio sulla qualità dell’aria in città confrontando il valore medio annuale di pm10, pm2.5 e no2 con i parametri suggeriti dall’oms, ossia una media annuale inferiore a 15 microgrammi per metro cubo – μg/mc – per il pm10, 5 μg/mc per il pm2.5 e 10 μg/mc per l’no2.
Il 99% dei comuni campani analizzati presenti nei bollettini quotidiani del rilevamento inquinamento atmosferico dell’Arpac – si sottolinea nel report – non è riuscito a rispettare tutti e tre i valori limite suggeriti dall’organizzazione mondiale della sanità, ossia una media annuale di 15 microgrammi per metro cubo – μg/mc – per il pm10, una media di 5 μg/mc per il pm2.5 e 10 μg/mc per l’N02. In particolare, ben 13 sono le città con i valori più alti di polveri sottili, ovvero che superano i valori oms per più del doppio con San Vitaliano che nel 2021 ha registrato una media annuale di pm10 pari a 46 æg/mc rispetto al limite oms di 15 æg/mc; seguita da Volla con 41 æg/mc e Pomigliano d’Arco e Aversa con 38 æg/mc. I dati sono stati presentati da Legambiente con un flashmob di denuncia organizzato da circolo locale di Pomigliano d’Arco tra le città campane più a rischio. «Il problema dell’inquinamento atmosferico – commenta Legambiente – non è un problema esclusivamente ambientale ma anche, e soprattutto, sanitario. In questo report di Mal’aria 2022 abbiamo voluto confrontare i valori medi annuali dei tre principali inquinanti atmosferici con quelli suggeriti dall’oms. La revisione della direttiva europea sulla qualità dell’aria, che si appresta ad essere avviata nei prossimi mesi, rivedrà i limiti normativi in funzione dei nuovi limiti oms. Nel giro di pochi anni, quindi, questi valori diventeranno vincolanti anche dal punto di vista legale e il non rispetto degli stessi porterà all’avvio di ulteriori procedure di infrazione per gli Stati membri inadempienti».
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