Slitta a lunedì prossimo la proclamazione di Gaetano Manfredi a sindaco di Napoli alle 12 in Corte d’Appello. Subito dopo avverrà il passaggio di consegne a Palazzo San Giacomo con Luigi de Magistris che lascerà a Manfredi la stanza al Municipio e le chiavi della città. Poi pr metà settimana l’ex rettore della Federico II ed ex Ministro dell’Università potrebbe nominare anche la sua squadra di Governo: 11 assessori, il nuovo direttore generale, addetti di staff, dirigenti, Città metropolitana, Commissariato di Bagnoli. “Farò una giunta — ha detto Gaetano Manfredi — di alto livello, con tecnici nei posti chiave, qualche politico e senza consiglieri comunali”. Se restassero fuori i consiglieri, non entrerebbe in Giunta Enza Amato, a cui potrebbe andare la presidenza del Consiglio Comunale. Il vice odi Manfredi come più volte detto sarà una donna, mentre radio palazzo dice che tra i papabili assessori ci sarebbero in poleposition l’ex questore di Napoli Antonio De Iesu, indicato dal Governatore Vincenzo De Luca e Umberto De Gregorio, sempre un deluchiano di ferro, attualmente presidente dell’Eav.

Traballano le posizioni di Graziella Pagano (Italia viva), Leonardo Impegno (Pd) e Riccardo Monti (in quota Azzurri per Napoli), mentre resta in auge quella del maestro di Manfredi Edo Cosenza che non entrerebbe in giunta ma lo affiancherebbe nella gestione della spinosa questione Bagnoli. Se alla cultura resta il nome di Stefano Consiglio, presidente della Scuola delle scienze umane e sociali della Federico II e alle politiche sociali quello di Luca Trapanese, l’ex ministro Sergio Costa potrebbe occuparsi di transizione ecologica e la vice presidente dei Verdi Fiorella Zabatta e il segretario cittadino del Pd Marco Saracino potrebbero essere gli unici assessori di matrice prettamente politica.