I RACCONTI DI TERRA – La storia di una donna rivoluzionaria, contadina e cuciniera attraverso la penna, gli occhi e il cuore di sua figlia
“Non credo che alla Verità e alla Poesia della Terra! Ah, se di mio figlio potessi farne un agricoltore.” (Libero Bovio)
Nell’epoca delle grandi produzioni e della grande distribuzione i piccoli contadini sono purtroppo in via d’estinzione. Mia madre Libera Feola è una contadina cuciniera resistente che ha ripreso l’attività svolta da mia nonna Livia, ma con un approccio diverso. Partendo dalla necessità di raccontare il mondo contadino vesuviano e sensibilizzare riguardo un mondo tuttora sottovalutato o iper-sfruttato nasce questa rubrica agricola in cui, descrivendo la vita di Libera, tenterò di trasmettere il piacere di coltivare la terra e la passione per la cucina tradizionale, etica e naturale. Da generazioni la mia famiglia si occupa di agricoltura a Somma Vesuviana, uno dei comuni inclusi nel territorio del parco nazionale del Vesuvio, strutturata ai piedi del Monte Somma che, grazie alla presenza vulcanica, vanta un terreno eccellente per la sua ricchezza di minerali e le qualità drenanti. Questo suolo così caratteristico ha regalato ai territori prodotti tipici come le albicocche vesuviane, la catalanesca, il pomodoro del piennolo ed altri. A ragionarci senza i contadini del passato che hanno curato le piante nei loro campi, conservato i semi e tramandato i segreti delle terre vesuviane forse tutte queste eccellenze non sarebbero giunte a noi.
La natura ha bisogno di costanza e di rispetto. Proprio in linea con questo bisogno della natura mia madre ha iniziato a coltivare con metodi naturali e biologici che, oltre ad avere un basso impatto ambientale nella produzione, assicurano al consumatore un prodotto genuino. Questa sua scelta lavorativa, sicuramente favorita dall’aver ereditato dei terreni, ha cambiato le nostre abitudini, anche domestiche, ma non in modo drastico né spiacevole. Nell’immaginario collettivo la figura del contadino viene con frequenza associata ad una persona che spezza la propria schiena nei campi, che all’alba si sveglia e poi ritorna al tramonto a casa, che vive fuori dalla modernità e dalla comunità relegato tra i cicli della terra. Questa visione fantasiosa e malinconica non rappresenta la realtà. Mia madre in quanto piccola produttrice organizza in modo ragionato il lavoro nei campi, si occupa della vendita diretta o nei mercatini
e della promozione delle sue produzioni (avvalendosi anche della mia collaborazione). Sicuramente vivere in una città ancora molto legata alle sue tradizioni contadine rappresenta una cornice adeguata alla nostra attività e Somma offre molto, nonostante vi sia un forte abbandono di terreni, ma tutto poi viene determinato dalle proprie iniziative. Puoi ereditare un campo ma non lo spirito contadino se non è vivo nella tua persona il desiderio di dedicare la vita alla natura; questa frase riassume in parte il percorso che ha portato mia madre alla zappa poiché in precedenza ha svolto altri mestieri sempre nel settore enogastronomico. Sono più di dieci anni che ha ripreso i terreni ed iniziato a curarli senza pentirsene e con la speranza di non essere la sola nelle nostre zone ad avere a cuore l’ambiente e l’alimentazione. In questi anni ha trovato circuiti di produttori e consumatori, sia in Campania che in altre zone d’Italia, in cui si organizzano mercatini o vendite a sostegno di questa piccola, etica e gustosa fettina di economia che spero si rafforzi sempre più.
Ilaria Feola
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