Ercolano. Boss ed affiliati in manette,volevano uccidere il commerciante che li aveva denunciati

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Ercolano. Avrebbe scontato la pena e sarebbe uscito la settimana prossima dal carcere di Poggioreale, Alfio Papale, ma delle intercettazioni contenute nell’ordinanza di custodia cautelare questa notte lo hanno incastrato assieme a suo fratello Luigi, la moglie e la figlia di quest’ultimo e altri due affiliati al clan del vico Moscardino. Nelle sue parole tanta rabbia, voleva fargliela pagare ” a quel salumiere” che si era permesso di fare il suo nome e quello della sua famiglia in una denuncia per racket. Per questo stesso motivo, ogni volta che i suoi parenti andavano a fargli visita gli dicevano che non appena sarebbe tornato libero ” quell’ infame” se la sarebbe vista col boss in persona.

L’ordinanza emessa su richiesta del pm Antimafia Pierpaolo Filippelli ed eseguita dai carabinieri della compagnia di Torre del Greco ricostruisce, inoltre,  la riorganizzazione del clan per mano di Luigi Papale, scarcerato nel settembre scorso, e passata attraverso l’imposizione dei canali di approvvigionamento di droga ai pusher: il boss, che viveva a Torre del Greco, era riuscito a sottomettere diversi spacciatori “sciolti” di Ercolano, obbligandoli a rifornirsi di stupefacenti direttamente dal clan.

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