Inchiesta appalti Covid in Campania, il Governatore De Luca tuona su Facebook: “L’ennesima speculazione politica»
«C’è stato un tentativo di speculazione politica e aggressione mediatica sulla nostra sanità. Mi pare che abbia lasciato il tempo che trova». Lo afferma il presidente della Regione CampaniaVincenzo De Luca commentando le inchieste sui covid center sorti a Napoli, Caserta e Salerno. «Avremmo potuto – ha spiegato – usare procedure straordinarie, non lo abbiamo fatto, anche sull’ospedale modulare abbiamo fatto procedura di gara pubblica, non chiamando cinque imprese senza bando». «Sollecitiamo i controlli con la massima tranquillità. C’è stato in questi giorni un tentativo di equiparare alcune gravi questioni che hanno riguardato le Regioni del Nord con la Campania, un tentativo fallito, tranne qualche testata del nord la cosa ha fatto la fine che meritava». «La Campania – ha aggiunto – esprime il massimo rispetto per ogni iniziativa di controllo di legalità e legittimità degli atti. Abbiamo dato prova di efficienza, concretezza e coraggio amministrativo, cosa che non è stata digerita da tutti. Molti si aspettano che Napoli sia ancora la camorra o il caos». «Abbiamo ovviamente agito – ha detto De Luca – in maniera accelerata ma con una procedura ordinaria. Si facciano quindi tutti i controlli di legalità ma troveranno modelli di correttezza e trasparenza. Non ci distraiamo e continuiamo a pensare all’attività per la salute dei cittadini».
Chiariamoci definitivamente: la Campania esprime il massimo rispetto per ogni iniziativa di controllo di legittimità degli atti. Sollecitiamo tutti i controlli a 360 gradi, con il massimo rispetto e la massima tranquillità. Noi avremmo potuto utilizzare procedure eccezionali in questi mesi, ma non lo abbiamo fatto. Anche quando abbiamo realizzato un ospedale modulare in tempo rapidi, abbiamo utilizzato una procedura di gara pubblica, con tempi accelerati». «Nessun problema, si facciano tutti i controlli di legalità, ma per quello che ci riguarda, ci presenteremo sempre come modello di efficienza e di trasparenza e di correttezza», ha concluso.
«Siamo stati costretti a fare nuove ordinanze contro comportamenti irresponsabili di queste settimane: c’è stato un rilassamento nell’uso di mascherine, soprattutto nei mezzi di trasporto e sui traghetti. Abbiamo qualche problema determinato da alcune misure non chiare da parte del governo nel campo dei trasporti. L’importante è che ci sia il rispetto delle norme obbligatorie altrimenti ci facciamo male. Credo che sia necessario anche un intervento straordinario delle forze dell’ordine. A volte arrivano sui traghetti piccole bande di delinquenti che hanno atteggiamenti aggressivi con il personale viaggiante quando vengono richiamate».
«Ora la nostra priorità è consentire l’apertura in sicurezza del’anno scolastico» ha proseguito De Luca spiegando che «ci concentriamo perché il covid attacca più di prima i giovani, si pensava che non li riguardasse invece ora abbiamo contagi dai 18 ai 50 anni». «Il Governo – ha detto – si è impegnato a fare 1,3 milioni di test sierologici, noi nelle strutture regionali faremo il test molecolare per chi è positivo al sierologico. Ci prepariamo a fare questo lavoro dall’ultima settimana di agosto e i controlli si faranno nelle scuole statali e negli istituti paritari. Intanto stiamo acquistando le mascherine per darle ai ragazzi delle scuole superiori. Non ci sarà molto tempo per fare tutte le cose che ci raccontano dal governo, il distanziamento, i banchi, siamo a metà agosto, concentriamoci sulle cose possibili. Il resto sarà un di più».
«Sarebbe indispensabile l’intervento delle forze dell’ordine sui mezzi di trasporto pubblico. Mi dicono che a bordo dei traghetti arrivano piccole bande di delinquenti che, se chiamate a rispettare la correttezza dei regolamenti covid, hanno atteggiamenti aggressivi». «Noi abbiamo fatto – ha spiegato De Luca – un’ordinanza per l’obbligo delle mascherine perché abbiamo registrato delle situazioni critiche su mezzi pubblici di trasporto e sui traghetti e abbiamo introdotto la multa di mille euro. Nel campo dei trasporti c’è ancora qualche problema per le misure non chiare da parte del Governo, ci adegueremo alle misure che attendiamo da comitato tecnico scientifico. Ma ricordo che serve l’uso rigoroso della mascherina e servirebbero le forze dell’ordine per evitare che atti di aggressività diventino prevalenti». Sulla lotta al covid19 in Campania, De Luca ha spiegato che «ora lavoriamo per individuare subito ogni piccolo focolaio e spegnerlo. Oggi la sfida è tutta qui, nei tempi immediati di individuazione dei focolai. Saremo impegnati in questo lavoro snervante, perché dobbiamo convivere con il covid per mesi fino a che non avremo il vaccino. Nei mesi scorsi abbiamo retto bene anche dopo l’apertura di tutte le attività decisa dal governo a giugno. Siamo stati la vera sorpresa, si aspettavano disastri ed ecatombi dalla Campania. Ora serve massima attenzione».
«Abbiamo concluso in queste ore un accordo importante, dopo 20 anni, con i medici della specialistica ambulatoriale: significa possibilità di potenziamento ulteriore della medicina territoriale, dei distretti, dell’assistenza domiciliare. Continua il lavoro di riqualificazione straordinaria della nostra sanità che ha dato dimostrazione di essere di assoluta eccellenza a livello mondiale».
«È in preparazione un bando per dare una mano ai lavoratori dello spettacolo, del comparto audio-visivo, delle guide turistiche, un contributo di mille euro» ha spiegato il governatore.
«La Regione aveva espresso un orientamento che ci pareva il più ragionevole: far votare per le elezioni e il referendum nell’ultima settimana di luglio. Questo ci avrebbe consentito di evitare una scelta che noi consideriamo irresponsabile e cioè aprire l’anno scolastico il 14, fare la sanificazione prima e dopo, poi la tornata elettorale, infine riaprire le scuole per poi richiuderle per i ballottaggi. È una cosa demenziale». Lo ha detto Vincenzo De Luca, governatore della Regione Campania, su Facebook. «Tutte le forze politiche hanno fatto valere ragioni della politica politicante. Chi voleva tirarla per le lunghe, chi il referendum per la riduzione dei parlamentari, sta di fatto che si è deciso di accavallare le scadenze e non di considerare la priorità assoluta il ritorno a scuola. Le scelte ormai sono state fatte, noi dobbiamo prepararci per aprire l’anno scolastico in tranquillità», ha concluso.
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