“Trenta lettere per (ri)innamorarti di me”, questo è il titolo del libro di esordio di Cristina Sannino, una giovane ragazza del vesuviano  ‘… Dopo un mese circa, ho ricevuto la proposta da parte di 4 case editrici e tra le 4 ho scelto quella che poi sarebbe diventata la mia. Non mi sarei mai aspettata una risposta positiva. Già ricevere la proposta da una sola casa editrice mi sembrava un sogno, figuriamoci quattro..  cosí a Novembre del 2018 ho avuto tra le mani il mio libro..’

Sono le prime parole che Cristina pronuncia nella nostra intervista.

Con determinazione è riuscita a realizzare il suo sogno: diventare una scrittrice.

Quando e perché è iniziata l’idea di scrivere un libro?

– L’idea di scrivere un libro è nata all’improvviso, nell’estate del 2017. In realtà ho sempre scritto qualcosa: impressioni, sensazioni, emozioni, piccole frasi riportate su fogli sparsi, diari o sulle note del cellulare, insomma un pó ovunque… Un giorno però, ho pensato che queste frasi, potessero diventare delle lettere e così è nato il mio primo libro..

Come sono stati per te i giorni di scrittura?

– I giorni in cui ho scritto sono stati per me molto strani. Ero un fiume in piena. Scrivevo e neanche me ne accorgevo. Come se avessi avuto quelle idee chiuse nella testa da sempre senza saperlo. In un primo momento ho scritto su wattpad, una piattaforma on-line dove è possibile scrivere o leggere storie gratuitamente. Pubblicavo il mio libro a puntate e con mia grande sorpresa erano in tanti a leggerlo e commentarlo. È stato lì che mi sono accorta che forse avevo scritto davvero qualcosa di interessante. Fin quando la storia piace a te, ai tuoi amici o ai tuoi familiari è tutto semplice, pensi che le persone siano un pó di parte e non ti dicano quello che pensano realmente… quando poi a farti i complimenti sono persone che non conosci, che non hai mai visto, che non hanno paura di ferirti dicendoti quello che pensano… allora la storia cambia.

Quali erano le tue aspettative?

– Le mie aspettative non erano per niente alte, anzi…come dicevo avevo pubblicato la storia su wattpad e mi ero fermata lì, poi un giorno navigando sul web mi accorsi di poter partecipare ad un concorso inviando il mio libro e così ho provato..

Cosa si prova a scrivere un libro?

– Per me che sono una lettrice accanita da sempre (leggo da quando ero piccolissima) scrivere un libro è un sogno che si avvera. È come toccare con mano qualcosa che avresti potuto solo immaginare. È come prendere il tuo libro preferito e ritrovarti catapultata dentro. Ho sempre visto i libri come qualcosa di magico, irraggiungibile e mai mi sarei aspettata di vedere un libro scritto da me nel primo scaffale della libreria nella mia camera.

Chi sono state le prime persone cui hai riferito la tua idea?

– Le prime persone a sapere di questa mia idea sono state le mie cugine, infatti sono state loro a consigliarmi di pubblicare la storia su wattpad, e nello stesso momento la mia famiglia e le mie amiche, tutti hanno svolto un ruolo importante per me in questo mio percorso. Sono, infatti menzionati in lunghi ringraziamenti finali.

Hai intenzione di continuare a scrivere?

– Di scrivere in realtà non ho mai smesso. Mi capita sempre di appuntare frasi e pensieri. E penso che non smetteró mai. In tanti mi hanno chiesto un sequel di “trenta lettere per (ri)innamorarti di me” e non nego che ci ho anche pensato, ma per me la storia di Giulia è completa così com’è (almeno per il momento). Questi lunghi giorni di quarantena sono stati per molte persone, un nuovo inizio. Anche Cristina, ha fatto di questi giorni fonte di ispirazione per il suo nuovo libro. ‘Questa storia è nata da sé.. come il primo libro, non è una storia autobiografica, ma scrivere di posti che conosco mi aiuta ad immedesimarmi meglio nella storia. In questo caso il libro é ambientato a Napoli e viene citata anche Pollena Trocchia. Il libro racconta di tutte quelle donne che pur stando bene da sole, sognano comunque la favola…  (Non)voglio una storia d’amore, è il titolo del nuovo libro di Cristina Sannino, che uscirà a breve. ‘Avere un sogno nel cassetto è semplice, è lasciarlo uscire fuori che richiede coraggio, e io ancora una volta, vorrei essere coraggiosa.  In bocca al lupo Cristina!

Marta Di Fiore