Lo stilista Gianni Molaro veste il Giglio sposa di San Paolino
Lo stilista Gianni Molaro veste il Giglio della sposa di San Paolino di Nola. Il Giglio dell’Ortolano 2019 è nato dal talento artistico di Gianni Molaro: “Non ho mai avuto intenzione disegnare santi, croci e miracoli, volevo un Giglio che lasciasse spazio all’immaginazione con due occhi pronti a guardare coloro che a loro volta lo guarderanno, una bocca femminile e, sulla punta, non poteva mancare un lungo velo bianco”, afferma il designer di abiti da sposa. E’ stata la famiglia Simonetti, maestri di Festa del Giglio dell’Ortolano, a recarsi nell’atelier di Molaro per chiedere la sua collaborazione come progettista del rivestimento che avvolge l’alta struttura in legno e, soprattutto, come creatore di una vera e propria opera che, come vuole la tradizione, deve ispirarsi a un tema specifico.
La Sposa del Vesuvio, questo il nome dell’opera realizzata da Molaro, rappresenta una donna, una moglie, una madre ed incarna la figura di Therasia, la donna nobile e ricca, ma soprattutto cristiana e battezzata, che il futuro San Paolino conobbe a Barcellona. Therasia divenne sua moglie lo condusse alla conversione, che ebbe un’accelerata dopo la morte del loro primogenito, avvenuta pochissimi giorni dopo la nascita.
“La storia di Theresia e San Paolino, che insieme si dedicarono alla vita ecclesiastica, mi ha colpito molto; soprattutto lei, donna, madre, moglie e santa, che aveva poi passato la sua vita nell’oblio, rappresenta la vita di milioni di donne – spiega Molaro – così ho pensato di dedicare a Theresia il mio Giglio, per me lei è la sposa di tutti, la sposa del Vesuvio.” Non sono mancati, tuttavia, alcuni malumori. “La creazione ha generato non poche polemiche, molti hanno tentato di ostacolare il mio lavoro – prosegue lo stilista – ma sono andato avanti con determinazione per realizzare ciò che avevo dentro: Therasia è un simbolo, non ha sembianze comuni, è una figura astratta, è la madre piena d’amore e sofferenza. Nonostante non esiste nessuna effige, a lungo dimenticata sono bastati due occhi ed una bocca per darle vita, per darle voce: lei è il mezzo divino per spingere qualcun’altro a fare grandi opere: San Paolino. È non è ciò. Che ogni madre fa con i propri figli?”.
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