25 anni senza Massimo Troisi: il suo studio nel museo Pan a Napoli, in attesa della laurea honoris causa
A venticinque anni dalla scomparsa di Massimo Troisi, grazie a una donazione degli eredi, il Comune di Napoli con l’assessorato alla Cultura e al Turismo e il suo ufficio Cinema, allestirà al museo Pan di via dei Mille, dopo l’estate, lo studio del grande attore che sarà visitabile liberamente e in maniera permanente. Ci si interrogava da tempo su come celebrare questo importante anniversario. Poi, grazie alla donazione degli eredi, la macchina si è messa in moto. Divani, scrivanie, quadri, lampade, suppellettili appartenuti all’attore saranno scenograficamente sistemati per ricreare l’ambiente dove Massimo lavorava e creava i capolavori che ci ha lasciato.
Con la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Napoli sarà ricreato il salotto di Massimo Troisi nel salotto d’arte della città, il Pan, il palazzo delle Arti di Napoli che ospita anche la Mehari di Giancarlo Siani. Un regalo a tutti coloro che amano l’indimenticabile attore nel mondo e che potranno rivivere l’atmosfera in cui il geniale artista ideava e realizzava i suoi progetti. Per ricordare Massimo Troisi, a venticinque anni dalla sua scomparsa, d’accordo con il nipote Stefano Veneruso, abbiamo pensato non a un evento, ma a uno spazio dove poter andare ogni volta a salutare Massimo, a stare un pò con lui. Grazie alla donazione degli arredi e degli oggetti dell’ufficio di Massimo da parte degli eredi questo sarà presto possibile al Pan , lo spazio culturale attualmente più visitato in città. La tanto promessa laurea honoris causa all’indimenticato attore sanbgiorgese, però non sarà assegnata ai familiari nell’anniversario della sua morte ma (se tutto va per il verso giusto) solo nel 2020. Il rettore dell’ateneo napoletano, Gaetano Manfredi, sottolinea, però, che bisogna avere ancora un po’ di pazienza: «Visto che Troisi non c’è più, l’unica possibilità che abbiamo è di conferirgli una laurea alla memoria, sulla scia di quello che abbiamo fatto per Totò», spiega, «i tempi si sono un po’ allungati, sarebbe stato bello darglielo quest’anno ma ci vuole ancora qualche mese. Il dipartimento di Studi umanistici sta lavorando in questo senso, non c’è alcun ostacolo. L’obiettivo è di celebrare la cerimonia il prossimo anniversario. E poi questi sono riconoscimenti importanti, non se ne possono fare tanti».
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