Nell’ex “rossa” Pomigliano il Pd parte dai giovani: il ventenne Michele Tufano è il nuovo segretario
POMIGLIANO D’ARCO – Michele Tufano, oggi 20ntenne, si conferma segretario del Pd locale, ottenendo il 75% dei consensi al congresso cittadino. Quali risultati hai ottenuto nel tuo primo anno di segreteria? Noi abbiamo ereditato un partito immobile, che si stava ancora leccando le ferite dopo la sconfitta elettorale. Quest’anno è servito a cambiare registro e a provare a ricostruire un legame con la città. L’evento di punta è stato ovviamente la Festa dell’Unità alla vecchia stazione della Circumvesuviana, dove abbiamo voluto mostrare come, secondo noi, si fa buona politica e il ruolo pratico che hanno oggi i partiti come guida dell’attivismo civico. In più ci sono state le primarie nazionali, le elezioni politiche e una lunghissima serie di iniziative e dibattiti, dove abbiamo avuto modo di toccare con mano il legame del partito con Pomigliano. Un legame che è un’anomalia in Campania, dove il Pd è sostanzialmente un partito virtuale. Credo che buona parte del popolo del centro sinistra sia fuori dal Pd, quindi il nostro obiettivo, in vista delle prossime elezioni comunali, è elaborare una proposta politica dove tutti i cittadini che si riconoscono nel centro sinistra si sentano protagonisti. Di chi parli quando dici “noi”? Del gruppo dirigente, degli iscritti, ma soprattutto di tutto quel popolo che c’è stato vicino, soprattutto durante la Festa, quando abbiamo strappato dal degrado un’area della città. Gli spazi, in politica come nella società, se vengono lasciati vuoti vengono occupati sempre dal peggio, per questo vanno riempiti continuamente di forze nuove e sane. Come ci si sente a relazionarsi con personaggi come D’Alema ed Epifani, che hanno visitato Pomigliano in questi mesi? Sono stato calato in un contesto che mi ha imposto di crescere, insieme alla comunità che mi ha scelto come rappresentante. Il timore più grande che avevo in quei momenti era proprio di non riuscire a gratificare al meglio le persone che hanno credono in me. Il Pd pomiglianese però appare ancora spaccato. Come mai? Sia in queste votazioni di circolo, che in quelle precedentei si sono delineate due idee diverse di partito che si sono contrapposte, di maggioranza e minoranza. Questa spaccatura poi da numerica è diventata politica. Non voglio dire quale delle due sia vincente, questo lo diranno i cittadini, ma penso che i congressi servano soprattutto a stabilire una linea e ad andare avanti. Questo sarà un anno difficile, ma io sono sicuro che le prime persone sulla quale potrò contare saranno i miei avversari al congresso: Nicola Foglia e Francesco Almanza.
Daniele De Somma
I commenti sono disabilitati