Emergenza smog: bollino rosso anche per alcuni comuni vesuviani
L’emergenza smog in Campania non si ferma, da gennaio a metà ottobre, sette sono le città che hanno superato il limite di 35 giorni con una media giornaliera oltre i 50 microgrammi per metro cubo previsto per le polveri sottili (PM10).
Bollino rosso per Pomigliano d’Arco (93gg di superamento di PM10), San Vitaliano (76gg), Volla (53gg), Acerra (48gg), Nocera Inferiore (43gg), Casoria (37gg) e Sparanise (36gg). Vicini al traguardo anche Avellino e Caserta che hanno raggiunto 33 giorni di sforamento e Napoli (33gg). Migliore la situazione a Benevento e Salerno rispettivamente con 19 e 14 giorni di superamento del limite di legge.
“Quest’anno –ha affermato Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania – il picco di polveri sottili nell’aria non ha aspettato il rigido inverno, anzi è arrivato con largo anticipo, prima in primavera e poi in autunno, complici i cambiamenti climatici e poi la mancanza di interventi strutturali da parte di regioni e sindaci per arginare il problema. Lo scorso anno al 31 dicembre furono ben 11 le città fuorilegge per la qualità dell’aria, perché oltre la soglia limite per le polveri sottili Pm10, e tutto fa pensare che il numero dei comuni nel 2017 sarà superato. Per liberare le città dalla cappa dello smog, è fondamentale il ruolo delle Regioni nel predisporre piani e misure nuovi fondi da destinare a progetti innovativi, a partire dal settore della mobilità, se davvero si vogliono rilanciare i centri urbani oggi in forte sofferenza e indietro rispetto alle sorelle europee. Accanto alla politica regionale, le amministrazioni comunali devono avere più coraggio, essere meno timorosi nell’applicare nuove concrete ed efficaci politiche di mobilità sostenibile.
Prioritario – conclude Buonomo – è investire su uno svecchiamento del parco autobus puntando su mezzi al metano, su un trasporto pubblico locale moderno, treni per pendolari e mobilità alternativa (dalle biciclette al car sharing dal trasporto pendolare su ferro alla promozione della mobilità elettrica) e puntare nella riqualificazione energetica degli edifici, garantendo così una riduzione nelle emissioni dagli impianti di riscaldamento domestici”.
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