Fermento all’interno del congresso provinciale del Partito Democratico di Napoli. Scadono difatti alle 20 di stasera i termini per la presentazione delle candidature al congresso provinciale del Pd Napoli. apparantemente ci sono ancora difficoltà sull’ipotesi di stringere un’intesa tra le correnti su un nome unitario. L’area che fa riferimento a Lello Topo e Mario Casillo con il sostegno dei pittelliani e degli orlandiani – ha fatto il nome dell’ex consigliere provinciale Massimo Costa e non intende retrocedere dinanzi al pressing dei 5 consiglieri regionali di estrazione diessina (Antonio Marciano, Antonella Ciaramella, Gianluca Daniele, Bruna Fiola e Enza Amato)i quali, stanno ancora cercando una personalità da contrapporre per la sfida alla leadership del partito. La loro richiesta di rinvio alle 20 di lunedì prossimo al garante Alberto Losacco, dopo un primo ok in commissione adesioni, è caduta nel vuoto. «Sul possibile slittamento delle scadenze per il congresso provinciale di Napoli intendo precisare che saranno rispettate le date stabilite», ha specificato ieri il deputato pugliese con una nota per spegnere subito le voci circolate dagli ambienti dei cinque consiglieri regionali a cui andrebbero aggiunti i parlamentari Leonardo Impegno, Valeria Valente e Andrea Cozzolino che sembrano concordare sulla ricerca di un altro candidato ma non si esprimono ufficialmente.
Al momento le ipotesi dei favoriti sembrano ricadere su Enrico Pennella, Nicola Oddati e Nicola Corrado con i primi due in pole position. La linea di Topo e Casillo è andare avanti forti delle firme già raccolte in questi giorni (il minimo era 240 pari all’1 per cento della platea metropolitana) e senza lasciare spazio a trattative dell’ultim’ora. Da Roma c’è il via libera dei big nazionali Luca Lotti, Lorenzo Guerini, Gianni Pittella e Andrea Orlando (a cui potrebbe toccare la presidenza provinciale con Marco Rossi Doria o Gennaro Marasca). Far celebrare come stabilito il congresso provinciale il 19 novembre preceduto da quelli di circolo dal 2 al 12 del mese prossimo è considerata l’esigenza prioritaria per evitare di arrivare alla contemporaneità della conferenza programmatica del Pd nazionale prevista per fine novembre al Museo ferroviario di Pietrarsa. Quanto al ruolo del governatore Vincenzo De Luca, sta sondando il terreno ma resta ardua l’impresa: ha lanciato due giorni fa invano l’ipotesi Pasquale Granata, ieri ha sondato il terreno con i sindaci di Ercolano e Pozzuoli Ciro Buonajuto e Vincenzo Figliolia ricevendone un no garbato.
Il terzo nome già pronto da due settimane è Tommaso Ederoclite di Comitato 30 che oggi presenta le firme: «Per me in questo congresso ci sono due unità fondamentali con le quali ho deciso di interfacciarmi sin dall’inizio: gli iscritti e i circoli. Sono due settimane che parlo solo con loro. Ho comprato una agenda dove, dopo essermi confrontato, annoto tutto quello che mi dicono i militanti che incontro. Dai problemi del territorio a quelli interni all’organizzazione della loro sezione» ha scritto su facebook. Un modo per prendere le distanze benedetto tra gli altri dal renziano Francesco Nicodemo dalle beghe di corrente.
Domenico Modola
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