Il Pd da settembre apre il “programma” alla città e accusa di immobilismo ventennale gran parte della maggiroanza targata Vincenzo Fiengo
Cercola – Verso il voto della prossima primavera per l’elezione del sindaco e del governo cittadino che guideranno Cercola, dopo il primo mandato targato Vincenzo Fiengo, che ha più volte e pubblicamente comunicato la sua volontà di ricandidarsi. Se tutte le forze del territorio tacciono, l’unico partito che sente il dovere di interfacciarmi con la città è il Partito Democratico. “Da settembre – comunica il segretario democratico Antonio Tammaro – avremo una serie di incontri programmatici con la città, ognuno dei quali diventerà un punto di forza per il nostro programma elettorale e la nostra offerta concreta di cambiamento a fronte di un immobilismo totale da parte di questa amministrazione e di chi li sostiene. Proprio da una netta distanza con l’amministrazione Fiengo, ripartiremo alla conquista della città. Siamo distanti anni luce dalla loro gestione ordinaria della politica e dalla loro cecità programmatica. Più volte, perché pensiamo che il ruolo anche dell’opposizione sia contribuire alla crescita della città – continua Tammaro – abbiamo teso la mano al sindaco ponendo in asse proposte valide, altrettante volte ci son state chiuse le porte in faccia.Siccome pensiamo che il bene di Cercola non sia Fiengo, andiamo per la nostra strada, distante da quella dell’attuale governo cittadino, nonostante il sindaco in più occasioni e su più tavoli ha avanzato la sua idea di sentirsi vicino al Pd. Il Pd cercolese è vicino alla gente, alle mamme e ai papà vittime di una politica fallimentare per la questione mensa, per la questione lavori scolastici, per la vivibilità e la sicurezza cittadina. Il Pd cerccolese è distante anni luce da chi fa interventi spot e pratica la politica del selfie senza accorgersene di un paese che va allo sbando”. Tammaro ci va giù duro. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la pubblicazione sul sito del comune del Siad (uno strumento attuativo a latere del Puc che riorganizza le attività commerciali cittadine, favorendone alcune e vietandone altre) il vecchio piano commerciale che sarà approvato nel prossimo consiglio comunale e poi attuato con delibera di giunta. “Non possiamo più tendere la mano a questo governo cittadino – continua Tammaro – che manca totalmente di una visione politica. Abbiamo avanzato proposte serie per la città in relazione alla refezione scolastica, oggi dimostratasi un fallimento, per la raccolta dei rifiuti e per la questione Caravita, sia in relazione alla vivibilità e allo stato di abbandono dell’intera area periferica, sia per la questione Cittadella Sportiva, prima gestita male, oggi peggio. Ecco perché siamo alternativi a Fianco e co. Da settembre punteremo assieme alle donne e agli uomini di Cercola, indistintamente alle appartenenze politiche e religiose, alla redazione di un programma serio anzitutto e condiviso che punti a rivenire il ruolo di Cercola nel Parco del Vesuvio e nella Città Metropolitana”. Contro Fiengo, si muoverà una sorta di Leopolda vesuviana a cui spediranno professionisti, imprenditori e gente comune. “Cultura, industria, smart city, servizi sociali: costituiranno – conclude Tammaro – le linee guida su cui faremo rinascere Cercola”. Se Tammaro per carattere e per tradizione politica è più moderato, non ha filtri il leader dell’opposizione Pd in consiglio. “Siamo e saremo alternativi a questo gruppo oggi capitanato per facciata da Fiengo ma che per venti anni ha bloccato il futuro di questa città. Liberato Terracciano, Luigi Di Dato, Vincenzo Barone, Giuseppe Gallo sono i responsabili del nostro fallimento.Per quale motivo questa maggioranza in quattro anni non ha redatto il Puc? Spero non sia solo dovuto al fatto che qualche pezzo da novanta della maggioranza ha interessi nelle C4. Noi vogliamo una Cercola diversa: veloce, moderna e accogliente. Una Cercola che guardi al Vesuvio, vivendo non solo i drammi di insistere ai confini dell’area metropolitana. Per questi motivi il Partito Democratico non sederà mai a un tavolo con queste persone”. Sia Tammaro che Grillo non rispondono alla domanda sull’eventuale (quasi certo) ritorno alla politica in prima linea di Ciro Maglione, ex sindaco Pds, tra i maggiori animatori del Pd vesuviano, oggi nominato dal primo cittadino di Napoli de Magistris a capo dell’ann, la società che a Napoli gestisce i trasporti pubblici. “Non ci interessano i nomi – dice Antonio Tammaro – almeno non per ora, punteremo ala sostanza, ai contenuti”. “Siamo felici – continua Salvatore Grillo – che il sindaco sia sicuro in una ricandidatura, nonostante abbiamo notizie completamenti discordanti proprio nella sua maggioranza, se non altro perché dovrà confrontarsi con la città dopo anni di promesse non mantenute. Fiengo e fa bene a tenere le distanze dal Pd, deve spiegare che fine hanno fatto la Scuole di via Luca Giordano, le strisce blu, la cittadella sportiva di Caravita e la villa Comunale. Dovrà spiegare ai cittadini secondo quale criterio si attuano le premialità sulla raccolta differenziata dei rifiuti (dieci famiglie meritevoli, non pagheranno le tasse) e poi si consentono evasioni. Dovrà spiegare che idea ha di cultura e politiche sociali, in quanto ad oggi non mi sembra brilliamo in niente. Nonostante il sindaco faccia la spola coi vertici del nostro partito, noi siamo alternativi a questa politica. Il Pd sarà aperto a tutti, tranne a chi per venti anni ha bloccato questa città. “Immagino – conclude il segretario democratico – per la sua posizione una Cercola città del benessere e dello sport che possa attrarre a sé l’interesse dell’hinterland e quello della città metropolitana, sfruttando la sua naturale vocazione ad essere tra le porte principali del Parco Nazionale del Vesuvio”.
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