(Esclusiva) San Giorgio a Cremano. Parla la figlia dei coniugi Di Leva, accusati per traffico internazionale di armi: “Ecco il perchè al momento dell’arresto mia madre sorrideva. Sono state dette tante bugie”
“Sui miei genitori sono state dette molte bugie“: si racconta in esclusiva ai taccuini de l’Ora Vesuviana, H. Di Leva, figlia di Annamaria Fontana e Mario Di Leva: i coniugi di San Giorgio a Cremano, accusati per traffico d’armi internazionale. Durante l’intervista, che sarà riportata integralmente sul mensile cartaceo di Marzo de L’Ora Vesuviana, in uscita la prossima settimana, ha raccontato i dettagli dello scorso 31 Gennaio, quando le forze dell’ordine hanno tratto in arresto i suoi genitori.
H. si è soffermata anche sul sorriso di sua madre e suo padre al momento dell’arresto, spiegandone i motivi: “Mia mamma sorrideva, me l’ha detto giorni fa, perché si chiedeva se fosse mai possibile che tutta questa gente sta qui giù per l’arresto mio e di mio marito? E’ una cosa che sta realmente accadendo? Lo stesso posso dire di mio padre. La cosa che ha fatto sorridere più noi che lei è stato quando le ho chiesto del perché avesse il velo, oggetto che ha fatto sbizzarrire giornalisti, proprio perché è scesa con questo velo in testa e lei mi ha detto che in realtà in quel momento non ci aveva pensato. Ha messo questo velo in testa per non farsi riconoscere dai giornalisti finendoli per farli “sbizzarrire”. Mi ha detto: “In quel momento…ma chi aveva la lucidità di pensare a queste cose?!” Il giorno dell’arresto, sotto casa, c’era tanta gente fomentata da un odio represso”.
La più piccola di casa Di Leva ha poi spiegato il soprannome dei genitori (“Jafaar” per il padre e “la dama nera” per la madre), altri dettagli sul giorno dell’arresto, il suo rapporto attuale con la città di San Giorgio a Cremano, la reazione della famiglia al comunicato stampa rilasciato dal sindaco Giorgio Zinno, e,infine, ha raccontato la sua verità sulla vicenda: dalla conversione all’Islam inventata, a detta di H. Di Leva, dai “media”, ai viaggi dei genitori in Medio Oriente. Il tutto sarà riportato sulle pagine del nostro mensile cartaceo, in uscita la prossima settimana. “Non ho mai avuto alcun dubbio sulla non colpevolezza dei miei genitori. Non mi è mai neppure sfiorata l’idea che loro possano essere colpevoli. Prima di giudicare la gente dovrebbe aspettare la decisione della giustizia. Noi abbiamo avuto un problema mediatico: la nostra vita è cambiata radicalmente. Non siamo liberi di vivere la nostra vita di sempre“.
Roberto Liucci
Dario Striano
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